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La Sala Venezia è salva: sfratto rinviato per la storica balera di Milano

Sala Venezia, la storica balera di Milano, è salva. Il locale, a rischio sfratto, resterà in affidamento all’attuale gestione per altri 12 mesi. Poi, si troverà un’altra soluzione. Ad annunciarlo è il sindaco di Milano Beppe Sala con un post su Facebook dopo un incontro con Prefettura, Questura e Demanio.
A cura di Filippo M. Capra
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Sala Venezia (Foto Fb: Beppe Sala)
Sala Venezia (Foto Fb: Beppe Sala)

Sala Venezia è salva. La storica balera di Milano, amata anche dai personaggi famosi che rischiava lo sfratto, resterà affidata all'attuale gestione. Ne ha dato comunicazione il sindaco di Milano Beppe Sala attraverso un post sulle sue pagine social.

Sala: La balera di Porta Venezia non si tocca

"Una cosa che ho imparato in questi cinque anni da Sindaco è che è impossibile fare una classifica di importanza delle questioni cittadine da affrontare". Inizia così l'annuncio Beppe Sala, sottolineando che "ovviamente ci sono temi che assumono la dimensione della drammaticità e su quelli ci devi essere, sempre". Su tutti, "salute, povertà, lavoro, istruzione, ambiente e altro ancora", anche se c'è da tenere conto pure "la quotidianità con questioni su cui bisogna sapersi muovere con rapidità per dare risposte ai cittadini. E il destino di Sala Venezia ne è un esempio". Il sindaco di Milano annuncia quindi di aver raggiunto un accordo "oggi con Prefettura, Questura e Demanio (che ringrazio)" che consenta quantomeno "una via per allontanare il rischio di uno sfratto immediato". "Per almeno 12 mesi – ha infine chiosato Beppe Sala – Sala Venezia rimarrà affidata alla gestione attuale e in questo periodo lavoreremo insieme per trovare una soluzione definitiva che tuteli i diritti di tutti".

La petizione per salvare Sala Venezia

Per salvare la balera di Porta Venezia, nei giorni scorsi era stata lanciata una petizione sulla piattaforma Change.org in cui si leggeva che "Milano non può perdere un luogo così prezioso per la città e i suoi abitanti". Per questo motivo, gli organizzatori chiedevano l'aiuto dei cittadini "per sensibilizzare l’Agenzia del Demanio nella persona del Direttore Regionale Ing. Luca M. Terzaghi, la Questura di Milano nella persona del questore Giuseppe Petronzi, la Regione Lombardia nella persona del Presidente Attilio Fontana e il Comune di Milano nella persona del sindaco Beppe Sala".

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