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Milano, Sala Venezia sotto sfratto: petizione per salvare la storica balera amata anche dai vip

Rischia di chiudere la Sala Venezia, storica balera che si trova in via Cadamosto a Milano. Nato come luogo di ritrovo per gli anziani, dagli anni Novanta la Sala Venezia è diventato un luogo di incontro tra diverse generazioni, dove giocare a carte, bere, mangiare e soprattutto ballare. Amata e frequentata anche da vip e artisti, il circolo è ora sotto sfratto: per questo motivo è stata lanciata una petizione per salvarlo.
A cura di Francesco Loiacono
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La Sala Venezia a Milano
La Sala Venezia a Milano

La Sala Venezia, storica balera che si trova nei locali del circolo dell'Associazione nazionale combattenti e reduci di via Cadamosto a Milano, è sotto sfratto. Lo ha annunciato il gestore del circolo, Antonio Di Furia, spiegando che lo sfratto dovrebbe essere eseguito l'8 aprile. Da tempo il circolo, nato come luogo di ritrovo per gli anziani ma frequentato anche da giovani e da molti vip e artisti – da Cattelan a Cracco, da Arisa a Victoria Cabello – "lottava" con l'Agenzia del Demanio per il rinnovo della concessione. I piani dell'agenzia statale per gli spazi di via Cadamosto sono però diversi: al posto del circolo si vorrebbe realizzare un archivio per la Questura.

La petizione

Per salvare la storica balera di Porta Venezia è stata lanciata una petizione sulla piattaforma Change.org: "Milano non può perdere un luogo così prezioso per la città e i suoi abitanti – è scritto nella petizione – per questo chiediamo il vostro aiuto per sensibilizzare l’Agenzia del Demanio nella persona del Direttore Regionale Ing. Luca M. Terzaghi, la Questura di Milano nella persona del questore Giuseppe Petronzi, la Regione Lombardia nella persona del Presidente Attilio Fontana e il Comune di Milano nella persona del sindaco Beppe Sala".

La storia della Sala Venezia

La Sala Venezia è nata nel Secondo dopoguerra come circolo ricreativo per i reduci e i combattenti. Da luogo di ritrovo soprattutto per gli anziani, con l'avvento alla presidenza dell'Ancr di Di Furia, negli anni Novanta, si è "aperta" anche alle giovani generazioni, divenendo un luogo di incontro per persone di età diverse. All'interno del circolo si poteva giocare a carte e a tombola, bere un caffè o un amaro, pranzare e cenare e soprattutto ballare: liscio, boogie woogie, lindy hop e balli di gruppo, generi musicali che attraversano e univano più generazioni. Con la pandemia, naturalmente, anche la Sala Venezia ha chiuso: ma adesso la chiusura rischia di diventare definitiva.

L'appello dell'assessore Maran

Sono tante le voci che si sono levate a sostegno della Sala Venezia. Tra queste spicca l'appello dell'assessore all'Urbanistica di Milano, Pierfrancesco Maran: "Salvare la Balera di Via Cadamosto. La sala Venezia. – ha scritto Maran su Facebook -. Purtroppo data la situazione tanti locali in città stanno chiudendo, questo rende ancora più inaccettabile farne chiudere uno per questioni logistiche. Seguo da mesi, in contatto coi gestori della balera, questa questione che riguarda il loro rapporto col demanio dello Stato, che vorrebbe utilizzare diversamente questi luoghi, e spero si possa trovare una soluzione che lasci quello spazio per l'attività che in tanti conosciamo e amiamo da sempre. Son convinto – ha aggiunto l'assessore – che troveremo nello Stato gli interlocutori giusti per lasciare accesa questa luce, che non è solo storia di Milano, deve essere soprattutto futuro di Milano. Nell'attesa è bello e necessario che in tanti si stiano mobilitando per salvare la balera". La petizione lanciata sulla piattaforma Change.org ha difatti raccolto già oltre cinquemila firme: l'obiettivo è 7.500.

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