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Jordan Jeffrey Baby morto in carcere a Pavia, assolto il compagno di cella accusato di violenze sessuali su di lui

L’avvocato della famiglia ha detto di voler fare ricorso contro la sentenza. Continua l’indagine parallela sulla morte del trapper, per la quale è stato aperto un fascicolo per omicidio colposo.
A cura di Alice De Luca
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Jordan Jeffrey Baby, alias Jordan Tinti
Jordan Jeffrey Baby, alias Jordan Tinti

É stato assolto il detenuto 51enne accusato di violenza sessuale su Jordan Tinti, il trapper 26enne noto come Jordan Jeffrey Baby che il 12 marzo 2024 fu trovato morto in una cella del carcere Torre del Gallo di Pavia. Il processo si è tenuto con un rito abbreviato nel tribunale di Pavia: inizialmente la procura aveva chiesto l'archiviazione, a cui si era opposto l'avvocato della famiglia di Tinti, Federico Edoardo Pisani. Il giudice Luigi Riganti aveva respinto la richiesta dei pm e il caso si era riaperto con l‘imputazione coatta del compagno di cella, ora recluso nel carcere di Cremona.

La sentenza di assoluzione ha deluso i genitori di Tinti. "Impugneremo questa decisione a prescindere dalle motivazioni – ha detto l'avvocato Pisani – È una vicenda allucinante. Prima c'è stata un'indagine condotta male conclusa con una richiesta di archiviazione, di fronte alla quale però un giudice si è opposto chiedendo un'imputazione coatta. E oggi, incredibilmente, un altro giudice ha assolto l'uomo che si è reso colpevole della violenza, come emergeva chiaramente dalla denuncia di Jordan, dalle dichiarazioni rese da due agenti di custodia e da un altro testimone, e anche dai certificati medici dell'infermeria del carcere dove era stato condotto Jordan".

Continua, nel frattempo, anche l'indagine parallela relativa alla morte del 26enne. All'ipotesi iniziale di suicidio è seguita l'apertura di un fascicolo per omicidio colposo. Nell'aprile del 2022 Tinti era stato condannato a quattro anni e quattro mesi di reclusione per una rapina nei confronti di un uomo di 42 anni. A fine novembre aveva poi ottenuto la misura dell'affidamento terapeutico in una comunità, ma alcuni giorni prima della morte il Tribunale di Sorveglianza ne aveva disposto la sospensione dopo il ritrovamento di un cellulare e delle sigarette nella stanza in cui il giovane viveva. Da qui il ritorno in cella e i presunti episodi di maltrattamenti e violenze. 

Per i maltrattamenti è stato condannato a tre anni e un mese Gianmarco Fagà, trapper noto con Traffik, finito in cella con Tinti per la stessa rapina.

Jordan Jeffrey Baby e Traffik
Jordan Jeffrey Baby e Traffik (foto da Facebook)
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