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Indagato il sindaco di Fratelli d’Italia di Dorio: avrebbe tolto una multa alla figlia di un’amica

Il sindaco di Dorio (Lecco), Massimo Vergani, è indagato per abuso d’ufficio. Il 72enne si sarebbe attivato per togliere una multa da 5mila euro alla figlia di un’amica.
A cura di Enrico Spaccini
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Massimo Vergani, sindaco di Dorio
Massimo Vergani, sindaco di Dorio

È indagato per abuso d'ufficio il sindaco di Dorio (in provincia di Lecco) Massimo Vergani. Secondo quanto ricostruito dalla Procura, il primo cittadino, eletto con lista civica ed entrato in Fratelli d'Italia nel 2020, del paese che si affaccia sulla sponda orientale del lago di Como si sarebbe attivato nei mesi scorsi per archiviare una multa da 5mila euro a una tatuatrice abusiva. Per gli inquirenti, Vergani sarebbe amico della madre della ragazza sanzionata.

La sanzione di 5mila euro per mancanza di Scia

I carabinieri della Compagnia di Lecco sono entrati nel Municipio di Dorio intorno alle 11 di mercoledì 8 maggio per effettuare una perquisizione negli uffici del sindaco Vergani. I militari avrebbero prelevato alcuni documenti e un computer portatile, prima di lasciare l'edificio e, accompagnati dal primo cittadino, proseguire i controlli nella sua abitazione.

L'episodio che gli viene contestato riguarda una sanzione notificata a una tatuatrice abusiva. In seguito a un controllo svolto nel settembre del 2022, infatti, si è scoperto che la ragazza non era in possesso della Scia, ovvero della Segnalazione certificata di inizio attività. Per questo motivo era stata multata per 5mila euro.

L'ordinanza di archiviazione e le ipotesi della Procura

Il sostituto procuratore Chiara Di Francesco ipotizza che Vergani, milanese di nascita, eletto con una lista civica nel 2019 ed entrato a far parte del circolo Fratelli d’Italia Alto Lario Orientale a gennaio 2020, si sia attivato per far sì che quel provvedimento venisse archiviato. Il magistrato, infatti, sostiene che tra il 72enne e la madre della ragazza ci sia un rapporto di amicizia che avrebbe influito in questa storia.

L'ordinanza dell'effettiva archiviazione del procedimento è stata pubblicata lo scorso 25 gennaio dallo stesso Vergani."Preso atto che le memorie difensive dimostrano l’inconsistenza e l’inesattezza della contestazione della violazione", si legge nel documento, "si ritiene necessario dover procedere alla archiviazione della violazione".

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