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Incendia auto della Polizia e scappa, identificato il presunto responsabile: ha ustioni su gambe e braccia

I carabinieri hanno identificato il presunto responsabile dell’incendio che qualche giorno fa ha distrutto due auto della Polizia Locale di Colico. Si tratta di un 38enne residente nella zona che ha subito gravi ustioni a braccia e gambe. Rimane ancora da chiarire il suo possibile movente.
A cura di Alice De Luca
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Immagine di repertorio
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I carabinieri di Colico, in provincia di Lecco, hanno scoperto l'identità dell'uomo che qualche giorno fa, durante la notte, ha dato fuoco a due auto della Polizia Locale davanti al Comune. Si tratta di un 38enne residente proprio a Colico che durante l'incendio è rimasto ustionato. Le gravi ferite riportate lo hanno costretto a ricorrere a cure mediche. Rimane però ancora da chiarire il motivo per cui l'abbia fatto. 

Il rogo è stato appiccato nella notte tra sabato 7 e domenica 8 giugno, davanti al Comune di Colico. Stando alle prime ricostruzioni dell'accaduto, pare che il 38enne abbia cosparso le due auto, una Jeep Renegade e una Subaru, con della benzina per poi avviare l'incendio, che ha danneggiato anche un'altra auto vicina: una Fiat Panda dell'ufficio tecnico. Le fiamme, poi, hanno raggiunto anche lui, ferendolo alle gambe e alle braccia. L'uomo ha riportato gravi ustioni per le quali è dovuto andare al pronto soccorso.

L'allarme è stato lanciato da alcuni residenti attorno alla mezzanotte. Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco, che hanno circoscritto l'incendio, impedendo che si propagasse ulteriormente, e hanno poi spento le fiamme. Oltre alle auto, il fuoco ha distrutto anche tutta la dotazione che c'era a bordo, tra cui un etilometro e un autovelox. "I danni sono stati ingenti. Si tratta di un episodio gravissimo", aveva detto il comandante Edoardo De Cesare.

Le indagini dei Carabinieri, intervenute sul posto per effettuare tutti i rilievi del caso, hanno portato all'identificazione del possibile responsabile. Il 38enne è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecco.

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