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Il caso del ragazzo scomparso a Colico

In otto giorni il 17enne scomparso da Colico ha attraversato tre Paesi: è stato fermato al confine con il Montenegro

Il 17enne di Colico (Lecco) viaggiava verso l’Est Europa: non è ancora chiaro quale fosse la meta finale del giovane scomparso il 21 marzo e ritrovato dopo 8 giorni in stazione Centrale a Milano. È stato individuato dalla polizia croata la sera del 27 marzo al confine di Karasovici-Sutorina.
A cura di Francesca Del Boca
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È stato ritrovato in stazione Centrale a Milano Edoardo G.:il 17enne, scomparso dallo scorso 21 marzo, si aggirava nell’area delle biglietterie automatiche tra il gate A e il gate B, dove stava per acquistare il biglietto di ritorno verso Colico (Lecco). "Voglio tornare a casa", avrebbe detto agli agenti di polizia ferroviaria che l'hanno fermato.

Il giovane era tranquillo, in buone condizioni. Ma evidentemente provato da un lungo viaggio attraverso i Balcani, diretto a Est: secondo quanto emerso finora, infatti, negli otto giorni in cui non ha dato notizie alla famiglia il liceale avrebbe attraversato i Paesi dell'ex Jugoslavia oltrepassando il confine tra Italia e Slovenia e facendo tappa a Zagabria, in Croazia, per poi proseguire in direzione di Skopje, Macedonia del Nord.

La sua fuga sarebbe terminata però la sera del 27 marzo al confine di Karasovici-Sutorina in Croazia, ai controlli di frontiera con il Montenegro: la polizia croata, una volta scoperta la sua identità, avrebbe allertato le autorità italiane e l'avrebbe immediatamente rimpatriato in Italia. Da qui sarebbe infine approdato a Milano, dove è stato riconosciuto da un gruppetto di passeggeri e da una giornalista.

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Il lavoro degli inquirenti, adesso, sarà ricostruire gli otto giorni in cui Edoardo G. è mancato dalla sua casa del Lecchese. Stabilendo se il ragazzino sia stato aiutato o addirittura fomentato da qualcuno, che avrebbe in qualche modo "coperto" la fuga, o se sia stata l'iniziativa personale di un giovane descritto da chiunque, genitori e professori, come un'idealista: uno studente profondo, desideroso di avventure e sempre più interessato a tematiche sociali e geopolitiche. Nei giorni precedenti all'allontanamento, aveva fatto ricerche sul web su come sopravvivere ad alta quota, senza mangiare e senza bere. Così come sul conflitto in Ucraina. "Temiamo che sia andato all'estero", avevano dichiarato infatti al tempo i genitori, "e che possa essersi arruolato". Con sé aveva il passaporto dalla doppia cittadinanza italiana e russa, ereditata dalla mamma Natalia, un sacco a pelo e due cartelle.

Qual era la meta finale del 17enne, primo della classe al liceo Nervi di Morbegno, figlio e amico modello? Sarà lui stesso, in queste ore, a spiegarlo agli inquirenti. Ma prima l'abbraccio con la famiglia finalmente ritrovata. "Siamo felicissimi, l'importante è che Edoardo sia tornato e che stia bene. Non ci interessano le motivazioni del suo allontanamento, ora non importa", hanno dichiarato i genitori in lacrime dalla gioia. "È finito un incubo, non abbiamo dormito per una settimana. Non vediamo l'ora di passare la Pasqua in famiglia, tutti insieme".

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