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In Lombardia c’è già il primo Comune che invita a non usare l’acqua potabile dalle 6 alle 22

Quello di Biassono è il primo Comune lombardo che invita a non usare l’acqua potabile dalle 6 alle 22. Non un’ordinanza, quindi, ma un appello ai cittadini per evitare misure più stringenti in futuro.
A cura di Enrico Spaccini
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Non è un vero e proprio divieto. Si tratta più di un invito. Una richiesta che il sindaco di Biassono (in provincia di Monza e Brianza) rivolge ai propri cittadini. Luciano Casiraghi nella mattinata di mercoledì 22 giugno ha pubblicato sul proprio profilo Facebook un documento che ha come titolo: "Limitazione dei consumi di acqua potabile nel periodo estivo". Poche righe che terminano con la richiesta di non usare l'acqua potabile dalle 6 della mattina alle 22.

L'invito del sindaco

"Considerato la situazione di siccità che unitamente alle temperature particolarmente elevate del periodo sta determinando sul territorio regionale una diffusa e progressiva penuria idrica – si legge al primo punto del comunicato – il sindaco invita la popolazione a non utilizzare acqua potabile". Gli unici usi che se ne possono fare riguardano quelli indispensabili, come quelli per motivi igienici sanitari e domestici. Tutti gli altri, dall'innaffiare il giardino al riempire la propria piscina, è sconsigliato 7 giorni su 7.

Il comunicato pubblicato dal sindaco Casiraghi
Il comunicato pubblicato dal sindaco Casiraghi

La situazione nel monzese

Si tratta della prima iniziativa per quanto riguarda la siccità in queste zone della regione. Al momento si parla sono di una richiesta, poco più di un consiglio.

La situazione idrica in Monza e Brianza non è preoccupante come in altre zone della Lombardia. Tuttavia, se dovesse perdurare l'assenza già lunga di precipitazioni si potrebbe dover ricorrere in breve tempo a misure ben più stringenti.

L'ordinanza di Tradate

Questa misura sembra a tutti gli effetti una versione più leggera di quella adottata dal Comune di Tradate, in provincia di Varese. Qui, infatti, il sindaco Giuseppe Bascialla non ha rivolto ai cittadini un semplice invito.

Ha proprio emanato un'ordinanza che fa divieto dell'uso dell'acqua potabile per fini non essenziali, come lavare la macchina o riempire piscine. Bascialla ha previsto anche delle multe, da un minimo di 25 a un massimo di 500 euro, per chiunque dovesse trasgredire.

Da tenere in considerazione il fatto che la situazione a Tradate sia ben più grave che nel monzese. Alcuni appartamenti dei condomini più alti, ad esempio, hanno visto uscire dai propri rubinetti solo un filo d'acqua.

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