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Ilaria Salis e il papà Roberto minacciati di morte e tortura: “Vi ucciderò con un fucile a pompa. Ecco la foto”

L’eurodeputata di Avs Ilaria Salis e il papà Roberto hanno ricevuto un’email anonima nella quale il mittente li insulta e li minaccia di ucciderli con un fucile a pompa. Al messaggio è anche stata allegata una foto con l’arma, il martello, una pinza e cavi elettrici collegati a un trasformatore: riferimenti a una minaccia di tortura.
A cura di Alice De Luca
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Dopo le minacce arrivate ad Angela Taccia e al suo assistito, Andrea Sempio, nel caso di Garlasco, la scia di odio si allarga anche all'eurodeputata di Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Salis e al papà Roberto, imprenditore monzese. Il messaggio, pieno di insulti, minacce e volgarità, è stato recapitato a Roberto Salis per email. Il testo era corredato dalla foto di un fucile a pompa posato su una tovaglia vicino a un martello, a delle pinze e ad alcuni cavi elettrici collegati a un trasformatore. Il riferimento è a una minaccia di tortura. 

"È arrivata un'altra minaccia di morte per me e Ilaria Salis – scrive il padre sulla sua pagina Facebook – Questo si somma alle inummerevoli aggressioni verbali, sui social e non solo, che subiamo, io devo dire in modo molto minore, da quando è stata decisa l'azione mediatica a tutela dei diritti di mia figlia". L'uomo, poi, prosegue rivolgendosi nello specifico ad alcuni giornalisti: "Il retequattrismo portato avanti dagli Angelucci's Boys, ma non solo, i soliti Alessandro Sallusti, Fabio Dragoni, Francesco Storace, Bonifacio Castellane, Pietro Senaldi, Daniele Capezzone e compagnia, con le loro affermazioni al limite della diffamazione, e spesso oltre, esacerbando gli animi rischiano di buttare benzina sul fuoco alimentando questi comportamenti".

Come si legge nel testo dell'email condivisa da Salis, il mittente minaccia di voler usare contro l'eurodeputata la stessa violenza che, secondo lui, avrebbe usato lei in Ungheria. Il riferimento è ai fatti che portarono all'arresto di Salis, cioè gli scontri scoppiati tra alcuni antifascisti e i partecipanti di una manifestazione di estrema destra a Budapest.

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