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Il video dell’aereo caduto a Milano: “Il pilota fino alla fine ha tentato di evitare l’impatto”

L’aereo precipitato domenica a San Donato Milanese non aveva preso fuoco prima dell’impatto e all’ultimo secondo sembrerebbe che il pilota fosse riuscito a riprendere il controllo ma ormai era troppo tardi. È quanto precisa a Fanpage.it il generale dell’Aeronautica in pensione Carlo Landi dopo aver visto il video dell’impatto diffuso ieri.
A cura di Giorgia Venturini
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"Non sembrerebbe che l'aereo abbia preso fuoco prima dell'impatto contro l'edificio". Commenta così a Fanpage.it il generale dell'Aeronautica in pensione Carlo Landi il video, diffuso ieri dal Corriere della Sera e ripreso da un automobilista di passaggio, del disastro aereo di domenica a San Donato Milanese. Nel video si vede il Pilatus-Pc12 cadere in picchiata verso l'edificio sul quale si è schiantato: non sembrano vedersi segni di fiamme dal motore. Le immagini, dunque, seppur non sono di ottima qualità, smentiscono quanto in un primo momento riferito dai testimoni che hanno assistito all'incidente in cui sono morte otto persone, tra cui un bambino.

L'aero non ha preso fuoco prima dell'impatto

È però lo sguardo più attento del generale a svelare qualche informazione in più emersa dalle immagini: "Nei primi secondi del video si vede l'aeroplano che ruota. Due sono le ipotesi: o il pilota sta manovrando per fare uscire il velivolo dalla vite, oppure il velivolo stava ruotando incontrollato attorno all'asse verticale. Nell'ultima parte del video si vede invece una scia, che non sembra di fuoco, uscire dall'aeroplano. Un qualche tipo di vapore forse, ma in qualsiasi caso non si tratta di fiamme.
Tra le congetture che si possono fare con le poche informazioni certe a disposizione, c'è anche quella che sia potuto uscire del carburante dal momento che l'aero era quasi in perfetta verticale". E ancora: "Una frazione di secondo prima dell'impatto si accentua l'angolo di caduta e sembrerebbe che il pilota sia riuscito a fermare la rotazione. Come se fosse stato il suo ultimo tentativo per recuperare la situazione, ma ormai purtroppo era finito tempo e spazio". Poi l'esplosione sul tetto dell'edificio in costruzione: "L'aereo ha impattato in verticale. Il punto di impatto non è stato ampio tanto che i pali della luce vicinissimi all'edificio sono intatti".

Le ipotesi della cause del disastro aereo

Sarà l'analisi della scatola nera a fornire tutte le certezze del caso: di sicuro l'aereo viaggiava tra le nuvole qual giorno la visibilità era molto scarsa. Per questo tra le ipotesi della causa dell'incidente c'è anche quella che il pilota potesse aver perso quello che nel linguaggio tecnico si chiama "disorientamento spaziale". Ovvero il pilota a causa della scarsissima visibilità non è più riuscito in fase di salita a orientarsi tra le nubi, scambiando così il "su" con il "giù". Una volta uscito dalle nuvole era ormai troppo tardi, il pilota non ha più potuto far nulla per recuperare l'aeroplano. Un'altra ipotesi quella del malfunzionamento dell'aereo: il pilota ha chiesto un "vettore" per rientrare, ma in fase di virata ha perso il controllo del mezzo precipitando come in sasso.

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