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Il truffatore delle pompe di benzina: “Sono rimasto a secco e mia moglie mi aspetta, mi presti 20 euro?”

Continua a colpire il truffatore delle pompe di benzina. Già segnalato da numerosi testimoni, trova ogni volta nuove scuse per farsi consegnare denaro dalle vittime. “Possibile non si possa fare nulla per fermarlo?”.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

"Scusa, sono rimasto a secco e c'è mia moglie che aspetta all'aeroporto". O ancora: "Ho messo per sbaglio il diesel nel serbatoio, ma se inserisco la benzina posso diluire il gasolio senza creare problemi". Fino a: "Mi hanno rovesciato la giacca e ho perso il portafoglio". In poche parole, raggiri per estorcere il più delle volte esigue somme di denaro. È il truffatore che da tempo opera a Seriate, in provincia di Bergamo, e che riesce a inventare i motivi più disparati per farsi consegnare banconote da 10, o 20 euro.

Su di lui circolano ormai decine di segnalazioni, anche foto e video, ma riesce sempre a farla franca. E quando il malcapitato decide di sporgere denuncia, viene rimandato a casa con un nulla di fatto: "Avendo acconsentito a dargli i soldi, la persona in questione non ha commesso alcun reato".

"Mi aveva già fermato con un'altra scusa"

Il più delle volte, si piazza nei pressi di un distributore di benzina. "Scusa, sono rimasto a secco e c’è mia moglie che aspetta all’aeroporto di Orio. Non è che avresti 10-20 euro da prestarmi?", avrebbe detto a un uomo dopo averlo fermato lungo la strada sbracciando. "L'ho riconosciuto subito", ha detto l'autista che ha raccontato la storia a BergamoNews, "mi aveva già fermato al parcheggio dell'Esselunga a Celadina, usando la scusa del gasolio messo al posto della benzina".

Quella volta, gli aveva dato 20 euro: "Che ovviamente non ho più rivisto". "Quando gli ho detto che c'ero già cascato una volta", continua l'uomo, "è corso via alla svelta". Prima di vederlo sparire, però, gli avrebbe scattato delle foto all'auto e segnato la targa: si tratta di una vecchia Mercedes Classe A grigia, la stessa già segnalata da altre vittime.

Insomma, l'auto con cui gira è sempre la stessa, ma la versione della truffa varia spesso. La maggior parte delle segnalazioni parlano dell'errore di aver messo il diesel nel serbatoio dell'auto. Alla vittima scelta chiede anche in questo caso almeno 10 euro, così da poter rifornire il serbatoio e diluire il gasolio.

La promessa mai mantenuta di restituire il denaro prestato

Per conquistare la fiducia del passante, a volte afferma di essere il titolare di un’azienda di Castelli Calepio, altre volte di Grassobbio. Chiede il denaro e promette di fare al più presto una ricarica PostePay, o di fissare un appuntamento per restituire la somma prestata. Inutile dire che tutto questo non accade mai e alcune persone si sono ritrovate a telefonare a quelle aziende chiedendo spiegazioni, ovviamente senza mai trovarlo.

Sporgere denuncia senza poter dimostrare di essere stato truffato, è pressocché inutile. La vittima acconsente a consegnare quei soldi e, così facendo, il truffatore non commette reato. "Possibile che non si possa fare nulla per fermare questo soggetto?", si è domandata una delle vittime, "magari ha davvero bisogno di aiuto, e non mi riferisco ai soldi che chiede per la benzina”.

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