Esposto presentato alla Corte dei Conti: “Nell’area di San Siro si può costruire meno di quello che il Comune stima”

Nell'esposto che ha presentato in Procura, Luigi Corbani, presidente del Comitato Sì Meazza, ha segnalato elementi che, nelle operazioni di vendita dello stadio San Siro, desterebbero la preoccupazione di un "grave ed ingente danno erariale causato dall’operato degli amministratori e dei dirigenti del Comune di Milano in concorso con i rappresentanti delle parti private coinvolte", cioè le squadre Inter e Milan che negli scorsi giorni hanno depositato la loro offerta di acquisto.
Una di queste criticità riguarderebbe l'area attorno al Meazza, chiamata Grande Funzione Urbana (Gfu) di San Siro. Una zona, questa, occupata in gran parte da quello che ora è un giardino pubblico, il parco dei Capitani, e che alcuni dei progetti presentati dalle squadre contano di occupare con un nuove costruzioni da adibire a negozi, uffici e hotel. Secondo Corbani, però, il Comune di Milano starebbe contando di poter costruire in quest'area più di quanto concedano i limiti urbanistici della città. "I rappresentanti dell’amministrazione comunale anche quelli non titolati alla gestione – spiega Corbani nell'esposto – emettono provvedimenti e mostrano comportamenti atti a riconoscere alla Gfu San Siro una consistenza edificatoria che, di fatto, nell’attualità va stimata di gran lunga inferiore secondo le regole urbanistiche milanesi".
Per costruire quello che ha messo in conto il Comune, spiega ancora il presidente del comitato, sarebbe necessaria una modifica dei piani urbanistici che può essere ottenuta solo con l'ok del Consiglio Comunale. Un cambiamento che, secondo Corbani, l'amministrazione darebbe praticamente per scontato, tanto da fare le sue valutazioni economiche come fosse già stato deliberato e ottenuto: "E la dimostrazione di questo illegittimo passaggio – conclude il firmatario dell'esposto – sta, se non altro, nella richiesta ed ottenimento di una stima del valore del bene presso l’Agenzia competente, alla quale il Comune ha dichiarato come se fosse certa e attuale proprio quella consistenza di sviluppo edilizio che tutt’al più potrebbe esser frutto della ipotetica variante o non potrebbe essere assentita".
A seguito dell'esposto di Corbani, la Procura di Milano ha aperto un fascicolo per valutare se nelle procedure di vendita dello stadio San Siro ci siano stati danni per le casse pubbliche. Al momento si tratta di un'indagine esplorativa senza indagati.