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Elezioni Suppletive in Senato 2023

Il Pd di Monza critica la segreteria nazionale per la candidatura di Cappato: “Errore politico”

Soltanto ieri sera il Pd ha annunciato ufficialmente l’appoggio alla candidatura di Marco Cappato per le elezioni suppletive a Monza. Dopo neanche 24 ore è già polemica nel partito di Elly Schlein: “I territori devono poter esprimere il candidato” attaccano i dem di Monza e Brianza attraverso una lettera alla segreteria nazionale. “Perplessità sul sostegno a Cappato”
A cura di Francesca Del Boca
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Marco Cappato a Monza
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Il sostegno di un fronte allargato che mette insieme Azione, PiùEuropa, Verdi e Sinistra Italiana. Il recente appoggio ufficiale del Partito Democratico e quello non ufficiale del Movimento 5 Stelle. Ma la corsa di Marco Cappato per il seggio al Senato che fu di Silvio Berlusconi è ancora in salita. E non solo per la potenza di fuoco dell'avversario espresso dal centrodestra, l'ad del Monza Calcio (nonché fedelissimo del Cavaliere) Adriano Galliani.

Il fuoco, più che altro, è quello amico. A sparigliare le carte in tavola ci si mette infatti lo stesso Partito Democratico di Monza e Brianza, che in un documento diffuso sui social critica apertamente la segreteria nazionale. Dissociandosi dall'appoggio alla candidatura dell'attivista radicale, avvenuto neanche 24 ore prima, e bollandolo addirittura come "errore politico". 

"Abbiamo preso atto che alla fine il Partito Democratico nazionale ha deciso di appoggiare Marco Cappato alle suppletive del Senato del collegio di Monza e Brianza", recita lo scritto a firma del segretario provinciale Pietro Virtuani, del sindaco di Monza Paolo Pilotto, del consigliere regionale Gigi Ponti e del capogruppo provinciale Vincenzo Di Paolo, a nome della comunità dem della Brianza. "Senza voler nulla togliere alla figura di Cappato e alle sue battaglie per i diritti, non possiamo nascondere la nostra amarezza e la nostra perplessità per questa decisione".

Amarezza e perplessità nate dalla mancata espressione di una figura del territorio. O forse di un nome meno divisivo? "In queste settimane avevamo avanzato una proposta diversa", ancora il post social dei dem brianzoli. "Una candidatura che rappresentasse le esperienze delle Amministrazioni locali del nostro collegio, della militanza politica nel nostro territorio, che valorizzasse l’esperienza di Amministratori e personaggi politici che quotidianamente si misurano con i problemi dei cittadini di Monza e Brianza e che desse voce a una parte politica che, pur avendo conseguito successi politici locali importanti, non ha una rappresentanza parlamentare nazionale".

E la stoccata finale. "Pensiamo che, in una provincia di quasi 900mila abitanti, in cui il centrosinistra e il Pd governano insieme la città capoluogo e molti altri comuni, privare l'elettore della possibilità di votare proposte riconoscibili come provenienti genuinamente da questa area politica sia un errore politico". Chi pensava che stavolta il fronte d'opposizione si sarebbe presentato compatto alle elezioni, insomma, si sbagliava di grosso.

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