Il nuovo supermercato non assume le dipendenti in cassa integrazione da 28 mesi: “Profondamente sbagliato”

All'interno del nuovo punto vendita Lidl di piazza Frattini, tra i quartieri di Lorenteggio e Giambellino, si festeggia. Al taglio del nastro ha partecipato anche l'assessore allo Sviluppo economico e Politiche del lavoro del Comune di Milano Alessia Cappello e l'inaugurazione è stata accompagnata con l'annuncio dell'assunzione di 11 nuovi collaboratori. All'estero, però, gli umori sono ben diversi. Non ci sono tartine o bibite varie, ma 17 persone che tengono in mano un lenzuolo con una scritta rossa: "Il lavoro è dignità, non carità".

Si tratta di ex dipendenti della Margherita Distribuzione (Conad) che in quel posto ci lavoravano quando l'insegna recitava Simply Market Sma (Auchan). Tutte donne, d'età compresa tra i 50 e i 60 anni, che si trovano in cassa integrazione da 28 mesi, fino al prossimo 31 marzo, e che non sono state assunte dal nuovo gestore Lidl. "Con l'età che abbiamo troveremo solo contratti da precarie", denunciano le dipendenti, "che certo non bastano per pagare i contributi che servono per arrivare alla pensione".
Il presidio: "Decisione sbagliata, persone senza lavoro e senza prospettive"
Questa mattina, giovedì 23 febbraio, grazie anche alla collaborazione delle organizzazioni sindacali di Milano Filcams, Fisascat e Uiltucs, hanno organizzato un presidio davanti al punto vendita di piazza Frattini: "È una decisione profondamente sbagliata", spiegano i sindacalisti al fianco delle dipendenti, "non tiene conto del disagio di queste persone, rimaste senza un posto di lavoro e senza prospettive occupazionali per il proprio futuro".
Si tratta di persone che hanno alle spalle anni di esperienza nel settore, che hanno sviluppato competenze che farebbero comodo a chiunque, ma che ora si ritrovano senza un lavoro. In loro sostegno sono arrivati anche alcuni residenti, con cui ormai si era creato un rapporto di fiducia: "Siamo molto dispiaciuti, è un'ingiustizia che siano lasciate a casa", commentano comprendendo il loro problema, "vorremmo che fossero reintegrate".