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Il Comune di Merate non intitola a Berlusconi il giardino donato alla madre Rosa: “Bullismo istituzionale”

Sarà intitolato alle Madri Costituenti della Repubblica italiana il parco di via Allende a Merate (Lecco), l’area verde da 1250 metri quadrati che Silvio Berlusconi donò nel 2022 alla città in memoria della madre Rosa Bossi. Il centrodestra: “Un pasticcio”
A cura di Francesca Del Boca
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La manifestazione di Forza Italia e del centrodestra di Lecco nel parco di via Allende a Merate; Rosa Bossi Berlusconi, scomparsa nel 2008
La manifestazione di Forza Italia e del centrodestra di Lecco nel parco di via Allende a Merate; Rosa Bossi Berlusconi, scomparsa nel 2008

Verrà ufficialmente intitolato alle Madri Costituenti della Repubblica italiana il parco di via Allende a Merate (Lecco), l'area verde da 1250 metri quadrati che Silvio Berlusconi donò nel 2022 alla città in memoria dell'amatissima madre Rosa Bossi, scomparsa qualche anno prima nel 2008. Ma il centrodestra locale non ci sta.

"Si tratta di una scelta imbarazzante e ideologica, non possiamo tacere l’arroganza istituzionale della maggioranza di centrosinistra", sono state le parole degli esponenti di Forza Italia Lecco, riuniti per il 2 giugno all'interno del giardino in protesta contro la decisione del sindaco Mattia Salvioni insieme a politici di Lega e Fratelli d'Italia. "Un momento di riconoscenza, unità e partecipazione, per ricordare il gesto generoso del Presidente Berlusconi che, con un investimento personale di 400mila euro, ha reso possibile la riqualificazione del giardino e l’acquisto della fontana che oggi impreziosiscono questo spazio verde".

La manifestazione è stata promossa dagli stessi membri dell'opposizione che avevano già presentato una mozione sul parco di via Allende, impreziosito con una fontana neoclassica in puro marmo di Carrara. Ma niente da fare: per volere della giunta comunale, su proposta dell'assessora Patrizia Riva, non sarà intitolato alla memoria di Rosa Bossi (come da volere del fondatore di Forza Italia, desiderio mai realizzato nemmeno dalla precedente giunta di centrodestra) ma alle 21 Madri Costituenti, che “pur appartenendo a forze politiche molto distanti, seppero trovare modi e punti di incontro", si legge nell’allegato alla delibera di intitolazione del giardino, "per fare fronte comune e garantire alle italiane e agli italiani eguaglianza di diritti e pari opportunità nella nuova Carta Costituzionale dell’Italia democratica entrata in vigore il 1° gennaio 1948”.

"Non intitolare questo spazio a Berlusconi è un pasticcio, è un atto di bullismo istituzionale non gradito anche da chi è vicino politicamente all’amministrazione comunale in carica", ha commentato Giuseppe Procopio, ex vice sindaco di Merate. "Mi permetto di dire anche che le Madri Costituenti avrebbero meritato qualcosa in più rispetto a un giardino. Meglio un luogo istituzionale come la sala consiliare, o una scuola”.

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