Il chirurgo Giovanni Sgroi arrestato per violenze sessuali: fu denunciato già nel 2010 ma il caso fu archiviato

Fu denunciato già 15 anni fa Giovanni Sgroi, il chirurgo ora finito agli arresti domiciliari con l'accusa di aver violentato quattro sue pazienti mentre collaborava in un centro specialistico di Pozzuolo Martesana, in provincia di Milano. Nel 2010 una paziente si rivolse alla polizia dopo che il medico le toccò le parti intime durante la visita per un intervento di riduzione gastrica. Il caso, però, fu archiviato dal tribunale di Bergamo nel marzo del 2013.
La denuncia di un primo episodio nel 2010
I fatti risalgono all'ottobre 2010, quando Sgroi operava all'ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano Lombardo. La paziente, 44enne all'epoca dei fatti, decise di rivolgersi alla struttura per un intervento di riduzione gastrica finalizzato alla perdita di peso e il 19 ottobre fu visitata proprio da Sgroi. In quell'occasione il dottore, racconta la donna, le aveva massaggiato l'addome "per parecchi minuti" senza usare i guanti, arrivando fino a toccarla nelle parti intime.
"Non sapevo più come liberarmi e ho tentato di farlo desistere parlandogli di mia figlia e di mio marito, ma non ho ottenuto alcun effetto" ha raccontato la 44enne nella sua denuncia, e il dottore avrebbe continuato a toccarla con "un’espressione di soddisfazione, sorrideva sarcasticamente". La paziente ha anche ricordato che il medico le disse: "Se vieni qui tutte le sere, ti massaggio io". Raccomandò anche al marito della donna di continuare a fare massaggi alla compagna nei giorni successivi, dicendo: "Casomai vengo a farglieli io a sua moglie". Il dottore avrebbe anche commentato l'abbigliamento della donna, invitandola a indossare vestiti più attillati: "Adesso, visto che ti sei dimagrita, potrai metterti anche il body", le avrebbe detto.
Le indagini e l'interrogatorio del chirurgo
Dopo aver raccontato al marito le violenze subite, la 44enne decise di denunciare Sgroi, sul quale fu aperto un fascicolo d'indagine per violenza sessuale aggravata. La Polizia perquisì lo studio del chirurgo a Treviglio, la casa a Rivolta d'Adda e la sua Mercedes. Furono anche sequestrati i suoi dispositivi elettronici e dopo la chiusura delle indagini, a ottobre 2012, il medico fu interrogato.
L'archiviazione
Nel corso dell'interrogatorio, Sgroi negò di aver commesso violenze e definì "frasi di incoraggiamento" le battute rivolte alla paziente sul fatto che avrebbe potuto indossare abiti attillati. Alla chiusura delle indagini, l'allora pm Carmen Pugliese decise di chiedere l'archiviazione al giudice Tino Palestra. La 44enne decise di non opporsi all'archiviazione e il caso fu chiuso.