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Henkel lascia lo stabilimento di Lomazzo a fine giugno: 150 lavoratori a rischio licenziamento

L’azienda tedesca Henkel annuncia la chiusura dello stabilimento di Lomazzo, nel Comasco, e il trasferimento della produttività in provincia di Frosinone. A rischio licenziamento, dunque, sono circa 150 dipendenti. Per i sindacati “sarebbe un impatto sociale enorme sul territorio”. Intanto anche alcuni politici si sono schierati dalla parte dei lavoratori.
A cura di Giorgia Venturini
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Sono 84 i dipendenti, più altri 46 lavoratori delle cooperative, che rischiano il licenziamento dopo che Henkel ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Lomazzo, paese alle porte di Como, a fine giugno. La multinazionale tedesca leader nella produzione di detersivi si prepara a trasferite tutta la produzione a Frosinone. Qui ci sarebbe "la capacità sufficiente e strutture adeguate a servire il mercato nazionale assicurando qualità, innovazione e sostenibilità", come si legge in una nota della società.

L'azienda: Scelta necessaria per proteggere la stabilità

Per la società la scelta "è stata necessario per proteggere la stabilità e la competitività dell'azienda in una prospettiva di lungo periodo. In Italia, la capacità produttiva complessiva è da tempo superiore a quella di cui l’azienda ha bisogno per servire il mercato della detergenza e, di conseguenza, Henkel deve adattare il proprio assetto per continuare a rispondere con efficacia ed efficienza all’evoluzione della domanda e dei clienti". E ancora: "In 145 anni di storia, questo approccio ha permesso al Gruppo di rimanere solido e competitivo nonostante il cambiamento spesso turbolento degli scenari di mercato. Valutazioni oggettive su capacità e tipologie produttive, posizione e caratteristiche del sito motivano la scelta di Ferentino come unico polo produttivo di Laundry & Home Care in Italia". Così è stato deciso e per questo la Henkel abbandonerà Lomazzo lasciando a casa così circa 150 persone.

La politica in difesa dei lavoratori

In difesa dei lavoratori c'è il consigliere regionale del Pd Angelo Orsenigo che ha avvertito in un post su Facebook: "Nessuno tocchi la Henkel di Lomazzo. Non si lasciano 150 famiglie per strada dal giorno alla notte. Ho chiesto subito che l'azienda e i sindacati vengano convocati con urgenza in Commissione Attività Produttive di Regione Lombardia. Ora il dovere della Regione, di istituzioni e politica, è trovare una soluzione a quella che rischia di essere un'emergenza economica e sociale pesantissima per il nostro territorio". Dello stesso parere la deputata comasca del Pd Chiara Braga: "In un momento già duro per gli effetti che la pandemia da Covid-19 sta causando al tessuto produttivo locale e nazionale, la decisione annunciata dei vertici della multinazionale tedesca Henkel di chiudere lo stabilimento di Lomazzo, se fosse definitivamente confermata, avrebbe un impatto economico e sociale devastante". Infine promette: "Da parte mia e del Partito Democratico ci sarà la massima attenzione affinché si trovino margini di intervento per cercare di risolvere i problemi che hanno portato ad una così drastica e fulminea decisione. È importante lavorare insieme per cercare di superare, con spirito di responsabilità e disponibilità di tutti, le difficoltà del fare impresa oggi e ricompattare quella comunità di lavoro fatta di dirigenti, dipendenti e operai che per 87 anni ha continuato ad operare sul territorio, diventando parte della storia economica e industriale della nostra collettività".

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