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Gino Strada, è il secondo giorno di camera ardente: tanti ancora in coda per l’ultimo saluto

Continuano ad arrivare centinaia e centinaia di persone pronte a dare l’ultimo saluto a Gino Strada la cui camera ardente è stata allestita nella sede di Emergency a Milano. Oggi è possibile accedere alla camera ardente fino alle 22, domani dalle 10 alle 14. Dopo poche ore già in 2mila avevano dato l’ultimo saluto al fondatore della ong che offre assistenza sanitaria nei paesi colpiti dalla guerra.
A cura di Giorgia Venturini
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Tante le persone che si sono presentate anche oggi fuori dalle sede milanese di Emergency di Milano per dare ultimo saluto a Gino Strada, scomparso il 13 agosto scorso. Oggi è possibile accedere alla camera ardente dalle 10 alle 22. Poi le porte si riapriranno anche domani, dalle 10 alle 14. Certo è che la folla non mancherà neanche domani: ieri sono stati oltre 3mila gli appartenenti all'associazione che hanno sfilato davanti all'urna del fondatore della ong che porta assistenza sanitaria nei paese in guerra. Sono passati amici, sostenitori di Emergency, cittadini comuni, medici e infermieri dell'ong e anche personalità delle istituzioni e della società civile. Già dalle 14 – la camera ardente è stata aperta alle 16 – in centinaio erano in coda ordinatamente sotto il sole in attesa del proprio turno. Tra i primissimi anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il fondatore di Libera don Luigi Ciotti. E ancora: il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, il conduttore Flavio Insinna e l'ex presidente dell'Inter Massimo Moratti accompagnato dalla moglie Milly e il figlio Angelo Mario.

Cresce il numero di firme per intitolare piazzale Cadorna a Gino Strada

Anche oggi tutti in coda con i fazzoletti dell'Anpi al collo e centinaia e centinaia di volontari e sostenitori con indossato la maglietta rossa di Emergency. Non solo milanesi, a dare l'ultimo saluto sono arrivati in tanti da tutte le parti d'Italia organizzandosi con pullman e treno. L'ingresso infatti è aperto a tutti. Strada infatti non voleva funerali pubblici. La sua volontà era quello di essere cremato e così è stato fatto. Intanto sono già state raccolte migliaia e migliaia di firme per intitolare piazzale Cadorna a Gino Strada. Al momento si contano oltre cinquantamila firme: "Come mi piacerebbe – sottolinea la promotrice Maria Teresa Mauri – che piazzale Cadorna intestata ad un guerrafondaio diventasse piazzale Gino Strada che la guerra la ripudiava come l'art 11 della Costituzione. Come mi piacerebbe che qualcuno fosse d'accordo e condividesse".

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