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Gino Strada e il forte legame con la sua Milano: “Ha sempre pensato prima agli altri”

Ora tutta Milano ricorda il suo concittadino Gino Strada, scomparso oggi 13 agosto. Del resto il legame tra il capoluogo lombardo e il fondatore di Emergency è sempre stato forte. Il sindaco Beppe Sala lo ricorda così: “Se ne è andato un caro amico: ha sempre pensato prima agli altri che non a sé stesso. Ci mancherai”.
A cura di Giorgia Venturini
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Gino Strada era un cittadino del mondo. Non c'è milanese però che non sia pronto a precisare che prima di tutto il fondatore di Emergency è suo compaesano. Del resto è nel capoluogo lombardo che Strada ha studiato e ha mosso i suoi primi passi tra le corsie degli ospedali: la sua città natale è Sesto San Giovanni, paese alle porte di Milano. Si laurea in Medicina e Chirurgia all'Università Statale di Milano per poi specializzarsi in Chirurgia d'Urgenza. Il suo primo impiego è all'ospedale di Rho, ma il suo posto di lavoro sarà ben presto in uno dei tanti centri di Emergency nei luoghi colpiti dalla guerra: dal Pakistan, Etiopia, Tailandia all'Afghanistan, Perù, Gibuti, Somalia, Bosnia. Il legame con Milano è però rimasto forte: qui in via Santa Croce 19 c'è la nuova sede di Emergency dal 2017. Un vero e proprio orgoglio per Gino Strada che sognava di aprire nel capoluogo lombardo anche un polo di cure cliniche da affiancare agli ambulatori mobili con cui l'associazione già opera da anni. La verità è che nella sua Milano Gino Strada tornava appena poteva: sia per partecipare a qualche manifestazione pacifista sia per organizzare incontri nazionali con i tanti volontari e medici di Emergency.

Sala: Gino ha sempre pensato prima agli altri e poi a sé stesso

Non è un caso dunque che tra i primi a ricordare Gino Strada oggi 13 agosto, nel giorno della sua scomparsa, c'è il sindaco di Milano Giuseppe Sala che in un post di Facebook affida i suoi saluti all'amico: "Se ne è andato un caro amico, Gino Strada. Gli volevo bene e lui ne voleva a me. In giugno avevo celebrato il suo matrimonio con la dolce Simonetta, una cerimonia riservata come loro desideravano. Di Gino si può pensare quello che si vuole, ma una cosa è certa: ha sempre pensato prima agli altri che non a se stesso. Ci mancherai". Pochi minuti dopo arrivano anche le parole del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana: "Regione Lombardia esprime cordoglio e vicinanza alla famiglia e ai cari di Gino Strada. Il suo lavoro e il suo impegno nel sociale non verranno mai dimenticati". Per la vicepresidente Letizia Moratti il fondatore di Emergency era "un uomo che ha fatto della propria professione una missione a favore degli ultimi, portando con generosità nei paesi più poveri e nelle zone di guerra l’eccellenza e la capacità di cura della medicina italiana. Sono certa che la sua opera non verrà meno ed anzi troverà ancor più motivazioni nei tanti volontari coinvolti in quasi 30 anni di attività". Chi ha sempre supportato il lavoro di Strada è l'ex sindaco Giuliano Pisapia: "Non dimenticherò mai cosa mi disse il giorno in cui sono stato eletto. ‘Adesso possiamo fare altre cose insieme'. E così è stato. Ogni volta che tornava a Milano ci sentivamo".

Gino Strada pronto ad aiutare la sua Milano anche in tempo di Covid

Per la sua città e per la sua regione Gino Strada si era messo a disposizione anche in tempo di Covid per aiutare i suoi concittadini messi in ginocchio dalla pandemia. Ha sempre risposto con un secco: "Rimaniamo a disposizione". In una delle sue interviste durante la pandemia aveva espresso la sua vicinanza a Milano: "Qui non avrei mai pensato di vedere così tanta gente in coda per un pasto". Non sono pochi i milanesi che dal febbraio del 2020 avrebbero affidato a lui la gestione degli ospedali in Lombardia. E c'è chi aveva fatto il suo nome anche per nominarlo Commissario alla Sanità in Calabria. In questi mesi difficili che anche per l'Italia Gino Strada aveva richiamato alla solidarietà e comunità: "Ci troviamo in una situazione di emergenza inaspettata. Sono stati fatti molti errori anche in Italia, ora bisogna rimediare. Bisogna ripensare a un mondo diverso, più solidale e più comunità". Solidarietà e comunità erano state i suoi messaggi di vita.

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