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Gabriele Marchesi in carcere in Ungheria rischia la tortura: gli avvocati si oppongono all’estradizione

I legali di Gabriele Marchesi si oppongo alla sua estradizione in Ungheria sostenendo che possa essere sottoposto a trattamenti proibiti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, come Ilaria Salis.
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Ilaria Salis
Ilaria Salis

Gli avvocati Mauro Straini e Eugenio Losco, difensori di Gabriele Marchesi, coimputato di Ilaria Salis in Ungheria, hanno depositato la memoria con cui si oppongono all'estradizione del loro cliente. Nel documento scrivono nero su bianco che, nel caso in cui l'uomo sia consegnato alle autorità ungheresi, c'è il "concreto pericolo" che possa essere "sottoposto a trattamenti contrari all’art.3 della Cedu", la Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

Gabriele Marchesi imputato con Ilaria Salis in Ungheria

Gabriele Marchesi è imputato con Ilaria Salis in Ungheria per lesioni aggravate nei confronti di un gruppo di neonazisti. Secondo la procura ungherese i due avrebbero infatti partecipato a un'aggressione contro estremisti di destra che festeggiavano il Giorno dell'onore, ovvero una manifestazione in cui ogni anno centinaia di neonazisti celebrano il battaglione che nel 1945 si è opposto all'assedio di Budapest.

Salis è detenuta in un carcere ungherese in quanto è stata arresta quando era ancora sul territorio nazionale, mentre Marchesi è stato raggiunto dal mandato di cattura quando era già in Italia e quindi è stato posto qui agli arresti domiciliari. L'Ungheria ha chiesto più volte l'estradizione, ma per ora la Corte d'appello di Milano ha deciso di rinviare la decisione.

Gli avvocati: "Rischio di violazione dei diritti umani"

Gli avvocati di Marchesi hanno presentato una memoria alla Corte d'Appello di Milano in cui si oppongono all'estradizione richiesta dall'Ungheria. In questo documento citano il concreto rischio che, qualora l'uomo dovesse essere consegnato all'autorità ungheresi, potrebbe essere "sottoposto a trattamenti contrari alla Cedu". La Convenzione europea dei diritti dell’uomo, all'articolo 3, "proibisce la tortura e il trattamento o pena disumano o degradante".

Risulta evidente che a sostegno delle tesi sostenute da Straini e Losco ci siano le condizioni in cui è costretta a vivere Ilaria Salis da quando è detenuta e soprattutto le immagini di lei portata in aula di tribunale con un guinzaglio che le legava mani e piedi.

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