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Furgone e auto incendiati in un parcheggio pubblico: “Non atto vandalico, ma vendetta personale”

Un furgone e un’auto sono stati incendiati nella notte di Capodanno a Dervio, nel Lecchese. I carabinieri stanno indagando seguendo la pista della vendetta per questioni personali. Per accendere il fuoco è stata lanciata una molotov.
A cura di Enrico Spaccini
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Il sindaco di Dervio, Stefano Cassinelli, ne è certo: l'incendio che ha distrutto un furgone e un'auto nel parcheggio pubblico all'angolo tra via Diaz e via Duca d'Aosta "non è stato un atto vandalico", ma "mirato per colpire una persona". Nella notte tra il 31 dicembre e l'1 gennaio 2023, le fiamme hanno divorato due vetture nel comune sulla sponda lecchese del lago di Como.

Le indagini dei carabinieri e la pista della vendetta personale

La telefonata al numero unico per le emergenze, 112, è arrivato intorno alle 2:50 di notte. All'arrivo dei soccorsi, le fiamme avevano già avvolto il furgone e i vigili del fuoco hanno lavorato per non far propagare l'incendio anche verso le altre vetture presenti nel parcheggio. Sono state necessarie oltre tre ore di lavoro per mettere in sicurezza l'area. Sul caso stanno indagando i carabinieri del comando provinciale di Lecco, ma sembra ormai certo che si sia trattato di un atto volontario.

Per le strade erano in corso i festeggiamenti per l'anno nuovo. Per questo motivo, la prima ipotesi formulata diceva che potesse essersi trattato di un qualche tipo di incidente legato al lancio di petardi o all'esplosione di fuochi d'artificio. Nelle ore seguenti, invece, si è scoperto come per accendere il rogo è stata utilizzata una molotov.

I militari stanno, quindi, seguendo la pista della vendetta per questioni personali e rimane il massimo riserbo sul nome della vittima (si sa che è un artigiano residente a Dervio), risultata proprietaria del furgone e di un'altra auto parcheggiata poco lontana che è stata vandalizzata, con finestrini e specchietti rotti. La vettura che stava a fianco del furgone apparteneva a una terza persona, che nulla c'entrava con l'attacco.

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