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Fotografa i figli piccoli nudi e invia le foto in chat su Telegram, poliziotto condannato per pedofilia

Un agente della polizia penitenziaria di 37 anni è stato condannato per detenzione e produzione di materiale pedopornografico. Nei suoi dispositivi sono state trovate 1.730 foto pedopornografiche, alcune delle quali scattate da lui ai propri figli.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Un agente della polizia penitenziaria di 37 anni è stato condannato a Milano a 5 anni e 2 mesi di reclusione per detenzione e produzione di materiale pedopornografico. L'uomo, infatti, è stato trovato in possesso di circa 1.730 immagini dal contenuto pedopornografico. Cinque di queste erano foto dei suoi figli piccoli ritratti nudi in scene di vita quotidiana che il 37enne ha poi condiviso in chat su Telegram.

Le chat Telegram con le foto pedopornografiche

L'indagine era nata in seguito a una segnalazione arrivata dagli Stati Uniti. Si parlava di un 35enne che deteneva una ingente quantità di materiale pedopornografico. Il caso è stato poi approfondito dalla polizia postale italiana che ha provveduto ad analizzare alcune chat risalendo ai titolari di quegli account.

Tra questi c'era, appunto, il poliziotto penitenziario. L'uomo, oltre a essere in possesso di centinaia di foto pedopornografiche, ne aveva prodotte alcune lui stesso usando i propri figli. I due bambini, di 5 anni uno e di 8 mesi l'altro, erano stati messi in posa senza vestiti e fotografati. Materiale che il 37enne ha provveduto poi a condividere nelle chat su Telegram.

La condanna e la revoca della potestà genitoriale

Per lui, il pm Giovanni Tarzia aveva chiesto 7 anni. La condanna, invece, si è abbassata a 5 anni e 2 mesi di reclusione in quanto la gip di Milano Lidia Castellucci ha riconosciuto le attenuanti generiche. Tuttavia, il 37enne dovrà pagare anche una multa di 24mila euro e la giudice gli ha revocato la potestà genitoriale.

All'epoca dei fatti l'uomo era in servizio alla polizia penitenziaria. Ha iniziato a scontare la sua pena in carcere, poi è stato trasferito agli arresti domiciliari.

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