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Fondi Lega, Sostegni ammette di aver chiesto soldi ai commercialisti vicini al partito di Salvini

Luca Sostegni, 62enne indagato per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, peculato ed estorsione, in quanto avrebbe minacciato i tre commercialisti vicini alla Lega di rivelare ai giornalisti quanto stava accadendo, ha ammesso di aver chiesto soldi ai tre in quanto beneficiario di diritto e non in un tentativo di estorsione.
A cura di Filippo M. Capra
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Luca Sostegni, ritenuto il prestanome dei commercialisti vicini alla Lega, è stato ascoltato nel pomeriggio di oggi, sabato 18 luglio, dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco e dal pubblico ministero Stefano Civardi. Il titolare della "Paloschi srl", società dalla quale è partita la compravendita dell'immobile di Cormano, sede della Lombardia Film Commission, al centro dell'inchiesta, ha ammesso di aver chiesto soldi ai tre commercialisti – Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, ex tesorieri della Lega in Parlamento, e Michele Scillieri, nel cui studio è stata registrata la lista "Lega per Salvini Premier" – in quanto beneficiario di diritto e non per operare un'estorsione.

Il gip deve confermare il fermo di Sostegni, bloccato prima della fuga in Brasile

Sostegni era stato fermato dai militari della guardia di finanza di Milano nel mentre che prendeva cinquemila euro, a seguito dell'ottenimento di altri ventimila. Il 62enne è indagato per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, peculato ed estorsione, in quanto avrebbe minacciato Scillieri e gli altri due commercialisti di rivelare ai giornalisti quanto stava accadendo. Per il suo silenzio, aveva chiesto 50.000 euro. Il suo fermo è arrivato mentre, a detta dei pubblici ministeri, era in procinto di scappare per il Brasile. La procura ha chiesto che venga incarcerato, il giudice per le indagini preliminari si pronuncerà domani per confermare il fermo. Nel frattempo, i finanzieri indagano sulla rete di società gestite da Scillieri e sui beneficiari degli 800.000 euro usciti dalla Lombardia Film Commission e su altre operazioni su cui ci sono sospetti.

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