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Fermata la baby gang di Gallarate, la confessione del padre di un ragazzo: “Non sappiamo come gestirli”

I ragazzi della baby gang di Gallarate, fermati e trasferiti in comunità, avevano comportamenti violenti e sistematici. Un padre ha confessato alle forze dell’ordine di non sapere più come gestire il figlio.
A cura di Simona Buscaglia
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Immagine di repertorio
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Secondo quanto riportato dalle carte dell'inchiesta sulla delinquenza minorile a Gallarate, che ha portato il 3 dicembre al collocamento in comunità di quattro ragazzi, dai 14 ai 16 anni, viene delineato un quadro di violenza continua, perpetrata dai giovani nei confronti dei loro coetanei. Nulla di programmato, solo il sentimento del branco che decide a un certo punto di commettere delle violenze gratuite: "Con questi abbiamo finito". Sarebbe questa una delle frasi che, come riporta Il Corriere della Sera, sarebbe stata pronunciata dai ragazzini poco dopo un pestaggio e riportata da un'amica di una delle vittime.

I genitori: Non sappiamo più come gestirli

La situazione sarebbe stata ingestibile anche per alcuni genitori dei ragazzini fermati. In particolare, il padre di uno dei ragazzi aveva provato a riportare il figlio "sulla retta via". Dopo la confessione del ragazzo di aver partecipato a una rapina, l'uomo avrebbe detto al figlio di andare dai carabinieri a costituirsi. Ordine disatteso, che però ha portato il padre a raccontare agli investigatori le brutte compagnie scelte dal figlio. Tutte decisioni, quelle commesse dal ragazzo, che l'uomo aveva confessato di "non saper gestire".

La baby gang che aveva seminato il panico a Gallarate

I ragazzi fermati erano noti alle forze dell'ordine. Due di loro avevano partecipato alla maxi rissa avvenuta nel mese di gennaio scorso in centro nella cittadina del Varesotto, mentre un altro è stato in passato denunciato per il reato di spaccio di stupefacenti e di porto ingiustificato di armi. I quattro sono stati ritenuti responsabili di diversi furti e percosse ai danni soprattutto di coetanei ai quali ad esempio avevano rubato un monopattino o gli auricolari del cellulare.

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