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Femminicidio Pamela Genini

Femminicidio Pamela Genini, uccisa con 24 coltellate da Gianluca Soncin: “L’aveva già minacciata di morte”

La Procura contesta a Gianluca Soncin, 52 anni, le aggravanti della premeditazione e degli atti persecutori: dopo aver minacciato la fidanzata Pamela Genini per mesi, ieri sera si è introdotto in casa sua a Milano con un coltello e l’ha uccisa mentre i poliziotti si trovavano fuori dalla porta.
A cura di Francesca Del Boca
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Femminicidio Pamela Genini

L'ha finita a coltellate proprio mentre gli agenti di polizia tentavano di fare ingresso con la forza nell'appartamento di via Iglesias a Milano, zona Gorla. Così nella serata di ieri è morta Pamela Genini, 29 anni, uccisa con 24 coltellate dal compagno 52enne Gianluca Soncin al culmine di una discussione violentissima, sentita da tutto il vicinato: lui voleva convincerla a continuare la relazione nonostante l'aperto rifiuto della donna, che da quasi un anno subiva continui soprusi tra minacce, scoppi d'ira e aggressioni.

Secondo quanto ricostruito al momento intorno alle 22 di ieri, martedì 14 ottobre, Soncin sarebbe arrivato sotto casa della donna con il suo suv Audi, poi lasciato in strada, e sarebbe entrato nell'appartamento di via Iglesias con un coltello, dopo essersi procurato una copia delle chiavi. Qui avrebbe aggredito la donna, prima verbalmente e poi con l'arma, trascinandola sul terrazzino del condominio grigio. "Lei gridava disperata", hanno raccontato i vicini a Fanpage.it. "Tutti si sono affacciati dalle finestre, dicevano: la sta ammazzando, la sta ammazzando. Qualcuno gli diceva di fermarsi, di smetterla, ma lui continuava a colpirla".

Ad allertare gli agenti, oltre ai condomini, è stato l’ex fidanzato di Pamela Genini, che aveva ricevuto una richiesta d'aiuto direttamente dalla donna. Quando i poliziotti sono arrivati, così, ha provato a fingere che si trattasse di una consegna a domicilio. Glovo", è riuscita a dire a mezza voce prima di venire bloccata dal 52enne che, intuendo quanto stava realmente accadendo, le ha impedito di premere il pulsante di apertura del cancello. Da lì l'aggressione mortale, avvenuta proprio mentre i poliziotti tentavano di fare irruzione nell'appartamento. L'uomo, all'ingresso degli agenti, ha in seguito provato a togliersi la vita con due colpi inferti al collo. “Lei lo voleva lasciare, ha spiegato l'ex fidanzato della vittima agli investigatori. "Non ce la faceva più, voleva liberarsi".

L'uomo è stato arrestato per omicidio volontario, con provvedimento di fermo siglato dalla pm Alessia Menegazzo. La Procura ha individuato inoltre le aggravanti degli atti persecutori e della premeditazione per averla "ripetutamente minacciata" ed essersi "recato a casa" della donna già armato di coltello. A lui sono state contestate anche le aggravanti dei futili motivi e della crudeltà. Secondo quanto emerso al momento Soncin, concessionario di auto originario di Biella ma residente a Cervia in Romagna, aveva infatti già minacciato di morte la ragazza e la sua famiglia, e impedito alla giovane di frequentare le sue amiche. La 29enne, che aveva convissuto con lui per qualche mese, era quindi tornata dai suoi genitori, nella Bergamasca, e si era da poco trasferita a Milano nell'appartamento dove ieri sera è stata uccisa"Già in passato era intervenuta la polizia. Lei chiedeva aiuto sul pianerottolo. Si sentivano le urla sia da dentro che da fuori", la testimonianza di uno dei condomini dello stabile. "Quando li vedevi insieme lui non salutava neanche, non apriva bocca. Non sembravano contenti insieme".

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