Fares Bouzidi assolto per spaccio: l’amico di Ramy Elgaml a processo domani per resistenza a pubblico ufficiale

Fares Bouzidi, l'amico di Ramy Elgaml (il 19enne morto in un incidente stradale dopo un inseguimento con i Carabinieri) è stato assolto in appello dall'accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. A deciderlo è stata la giudice Teresa Ferrari da Passano con la formula "perché il fatto non costituisce reato", non essendo stata raggiunta la prova della cessione. Si tratta di un procedimento diverso rispetto all'altro nel quale, a maggio, il ragazzo era stato condannato in primo grado a quattro mesi di carcere e al pagamento di mille euro perché era stato trovato in possesso di 6 grammi di hashish. Gli avvocati Debora Piazza e Marco Romagnoli difenderanno Bouzidi anche domani, giovedì 26 giugno, quando si aprirà il processo per resistenza a pubblico ufficiale a carico del ragazzo 22enne.
Il processo al quale Bouzidi si presenterà come imputato domani, invece, riguarda l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale. I fatti contestati risalgono alla notte tra il 23 e il 24 novembre 2024, quando il 22enne, secondo l'accusa, non si fermò a un posto di blocco mentre era alla guida della sua moto, uno scooter T-Max, con a bordo anche il suo amico Ramy Elgaml come passeggero. Secondo le ricostruzioni fatte fino a questo momento, sarebbe scaturito da lì l'inseguimento tra la moto dei due ragazzi e alcune pattuglie dei carabinieri, che si concluse pochi minuti più tardi con la caduta del T-Max e lo schianto contro un palo all'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta. Nell'incidente Elgaml perse la vita, mentre Bouzidi è stato messo sotto indagine per omicidio stradale.
Con lui è stato indagato con lo stesso capo d'imputazione anche il carabiniere alla guida della gazzella che stava tallonando il motorino poco prima dello schianto. Gli approfondimenti degli investigatori stanno cercando di chiarire se lo scooter sia stato speronato dall'auto dei militari prima di perdere il controllo e cadere. Per l'accusa di omicidio stradale Bouzidi e il carabiniere risultano ancora solo indagati e il procedimento è ancora in fase di indagine.
Il ragazzo è stato invece rimandato a giudizio per l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Al processo, che si svolgerà con rito immediato domani nel tribunale di Milano, si sono costituiti parti offese i sei carabinieri che quella notte parteciparono all'inseguimento a bordo di tre auto.
Altro filone d'indagine legato agli avvenimenti di quella notte riguarda l'inchiesta per depistaggio, frode processuale e favoreggiamento di cui sono indagati almeno due di questi carabinieri. I militari avrebbero infatti intimato a un testimone di cancellare dal suo cellulare il video che aveva registrato e che avrebbe ripreso l'ultima fase dell'inseguimento e lo schianto dello scooter.