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Familiari di due pazienti entrano in ospedale armati e danno vita a una rissa: fermati

I familiari di due pazienti sono entrati al pronto soccorso dell’ospedale Niguarda di Milano con alcune armi: dopo aver minacciato il personale, si sono dati appuntamento in cortile per una rissa.
A cura di Ilaria Quattrone
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"Notte di paura quella del 6 maggio all'ospedale Niguarda di Milano": è così che inizia una nota stampa del sindacato Fials di Milano che ha denunciato come i familiari di due pazienti siano entrati in pronto soccorso armati dando poi vita a una rissa esplosa nel cortile della struttura.

La diamica

La sigla sindacale ha spiegato che il 6 maggio scorso in pronto soccorso, i medici e gli infermieri hanno visto entrare "i familiari armati" di due persone che, poche ore prima, erano state prese in carico. Si tratterebbe di "due gruppi in lite fra loro". Questi avrebbero prima minacciato gli operatori e poi si sarebbero "spostati iniziando una rissa nel cortile dell'ospedale".

Fials sostiene che il personale sanitario, in quei "interminabili minuti", sia rimasto "solo a gestire la crisi". E per questo motivo, ha chiesto che venga ripristinato nell'immediato "il servizio di polizia di Stato all'interno dei locali del pronto soccorso". Ha poi chiesto a Regione di rispondere a un quesito fondamentale: "Che fine hanno fatto i 4 milioni stanziati per la messa in sicurezza delle aree di emergenza-urgenza?".

Le parole dell'ospedale Niguarda

Dopo quanto scritto dal sindacato, l'ospedale ha deciso di chiarire alcuni punti. In una nota stampa ha spiegato che "il posto di polizia interno non è stato rimosso. La questura in realtà ha comunicato che dall'1 maggio avrebbe rimodulato l'orario di presenza, garantendo il personale fino alle ore 18 con una disponibilità di eventuali ulteriori due ore".

Dal Niguarda precisano che, anche prima di questa rimodulazione, "l'attività del posto di polizia era prevista fino alle ore 20".

La nota poi conclude sostenendo che  nonostante si sia trattata di una situazione di tensione e disagio, la "tempestiva azione degli operatori" ha permesso di gestire "correttamente l'evento".

La Procura, in una nota stampa, ha specificato che dalle indagini non è emerso "alcun elemento che riscontri anche parzialmente quanto asserito nel comunicato del Fials Asst, e riportato da alcuni organi di stampa, in merito ad aggressioni, violenze o minacce, anche con l’uso di armi, che si sarebbero verificate presso l’Ospedale Niguarda nella stessa serata. I Carabinieri stanno comunque svolgendo ulteriori accertamenti in merito a quanto denunciato dal Fials".

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