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Faceva il vandalo, ora ritinteggia le panchine rosse contro la violenza sulle donne: il riscatto di Lorenzo

La panchina rossa della piazza era stata imbrattata da alcuni vandali. A ritinteggiarla è stato Lorenzo Vailati, un ragazzo di 23 anni che nel 2016 era stato punito per aver vandalizzato le vie del paese. A rendere pubblica la vicenda il sindaco di Caselle Lurani (Lodi)
A cura di Francesca Del Boca
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Lorenzo Vailati, foto da Facebook (Comune di Caselle Lurani)
Lorenzo Vailati, foto da Facebook (Comune di Caselle Lurani)

La panchina rossa del paese, simbolo della lotta alla violenza contro le donne, imbrattata da qualche vandalo. E a ritinteggiarla di un bel rosso scarlatto ci si mette Lorenzo Vailati, 23enne di Caselle Lurani (Lodi). Di sua spontanea iniziativa.

"Ho visto che c’erano alcune scritte e ho voluto sistemarla. L’ho fatto per una cosa mia, anche se la gente non dovesse sapere non mi importerebbe nulla. Mi sentivo che dovevo farlo”, ha commentato lui.

Il passato di Lorenzo

Un gesto meritevole soprattutto alla luce del recente passato di Lorenzo. "Ho conosciuto Lorenzo e il suo gruppo di amici in occasione di una “bravata” compiuta nel lontano 2016, e sanzionata con quattro domeniche insieme al sottoscritto a pulire le vie del paese", racconta il sindaco del paese lodigiano Davide Vighi, sulla pagina social del Comune di Caselle Lurani.

Un incontro, quello tra il primo cittadino e i ragazzi, che può diventare uno scontro. Invece diventa qualcosa di speciale. "Da quel momento ho conosciuto e ho potuto apprezzare questi ragazzi. In particolare Lorenzo, che considero una persona davvero in gamba, ricca di valori e di attenzione per il prossimo".

La panchina ritinteggiata (Foto Facebook, Comune di Caselle Lurani)
La panchina ritinteggiata (Foto Facebook, Comune di Caselle Lurani)

"La ricchezza dei giovani"

I ragazzi, e tra di loro Lorenzo, riparano ai danni commessi ripulendo le vie del paese. Lezione imparata, visto ciò che è successo con la panchina imbrattata.

"Il gesto di Lorenzo dimostra come sui nostri giovani non sia possibile generalizzare. In molti di loro c’è una ricchezza che dobbiamo sapere riconoscere ed estrarre. Oggi non è semplice, tutto è stato maledettamente complicato da questi due ultimi terribili anni. Lorenzo però ci ha richiamato all’ordine, e se il terreno è fertile con il tempo maturano dei frutti eccezionali".

E i due, oggi, sono quasi amici. "Quando lo incontro gli dico sempre "Sei un grande, Lorenzo”. Oggi per me lo è ancora di più".

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