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Ex carabiniere uccide un uomo e tenta il suicidio a Brescia, la famiglia della vittima: “Diceva che gli dovevamo soldi”

Giuseppe Valetti avrebbe ucciso Satpal Singh per un presunto debito della vittima dopo la vendita di un appartamento a Brescia. Per la famiglia di Satpal non dovevano all’ex carabiniere nulla.
A cura di Matilde Peretto
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(foto di repertorio)
(foto di repertorio)

Non sembra in pericolo di vita Giuseppe Valetti, il 78enne ex sottufficiale dell'Arma dei carabinieri che nella serata di sabato 13 aprile ha ucciso un uomo e poi ha tentato di suicidarsi a Brescia. La vittima è Satpal Singh, 54enne muratore di origini indiane, freddato da un colpo di pistola nella sua abitazione. Il movente potrebbe essere un debito mai saldato in seguito alla vendita di un appartamento da parte di Valetti al figlio di Singh.

Il movente potrebbe essere stato un appartamento conteso

In via Corsica, a Brescia, dove Giuseppe Valetti si è recato per cercare di uccidersi, è ubicato l'appartamento conteso che avrebbe causato questa scia di sangue. L'ex sottufficiale aveva venduto al figlio di Singh l'appartamento in questione, ma aveva dei dubbi sul pagamento e sosteneva che l'uomo gli dovesse dei soldi. Al Giornale di Brescia, il figlio più giovane della vittima ha raccontato: "Non era la prima volta che Valetti ci minacciava. Diceva che gli dovevamo dei soldi per un appartamento che aveva venduto a mio fratello, ma noi non gli dovevamo proprio nulla". Ha aggiunto: "Mio padre aveva un mutuo regolare e non gli doveva niente".

Le minacce, stando alle dichiarazioni del figlio di Satpal Singh, continuavano da tempo anche via chat sul telefono. Stando alle ricostruzione fatta dal sostituto procuratore Francesco Carlo Milanesi, dagli agenti della squadra volante e della squadra mobile della Questura, Valetti non ha ancora confermato il movente di questi gesti. Le indagini proseguono, si attendono gli interrogatori e le testimonianze di familiari e conoscenti per cercare di fare luce su questo drammatico episodio.

Le dinamiche dell'omicidio-suicidio

Un episodio che ha scosso il bresciano. Intorno alle 18 di sabato sera Giuseppe Valetti si è recato con la sua auto in via Codignole a Brescia. È sceso, si è diretto verso il civico 21, ha suonato il campanello di Satpal Singh e si è fatto aprire. Una volta entrato in casa, l'ex sottufficiale dei Carabinieri ha aperto il fuoco e ha ucciso Singh con un colpo di pistola (il primo è andato a vuoto). Poi, è andato in un appartamento in via Corsica dove vivono dei parenti della vittima e ha tentato il suicidio sparandosi in bocca. Soccorso dal 118 è stato portato d'urgenza alla Poliambulanza. Le sue condizioni sono gravi, ma l'uomo non sarebbe in fin di vita.

Non c'è stato niente da fare, invece, per Satpal Singh colpito al petto dalla pistola di Valetti (una beretta 7.65). Nel momento dell'omicidio in casa con la vittima c'erano la moglie e il figlio che hanno subito prestato soccorso. Dopo aver chiamato il 112, i familiari hanno deciso di caricare Singh in macchina per portarlo direttamente al pronto soccorso. Durante il tragitto hanno fatto, però, un incidente. Una volta arrivati al pronto soccorso, i medici non hanno potuto far altro che constatare la morte di Satpal Singh.

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