Erika Ferini Strambi trovata morta in un campo dopo la scomparsa, un testimone: “Quella sera era con un uomo”

"Quella sera era con un uomo". A parlare è uno dei dipendenti del bar-karaoke di Segrate (Milano) dove Erika Ferini Strambi ha passato la serata prima della scomparsa. Il cadavere della 53enne è poi stato rinvenuto dieci giorni dopo, mercoledì 16 luglio, da un agricoltore in un campo di Pantigliate, a pochi chilometri dal locale in cui la donna era stata vista viva per l'ultima volta.
"Non ero in servizio quella sera. Sono arrivato al locale verso le 10:30/11:00 di sera", ha continuato a raccontare uno dei testimoni a Morning News, un programma di Canale 5. "Mi sono ritrovato di fianco a Erika. Si comportava normalmente, mi sembrava fosse serena. Era seduta in compagnia di un uomo, anche lui sembrava tranquillo. Sono rimasti 20 minuti, poi sono andati via. Lui, però, non è andato via con lei".
Alla sua voce si aggiunge anche quella di un'altra testimone. La 53enne "ha cantato un paio di canzoni, come le altre volte in cui è venuta al locale. Era attiva, felice di stare qui". Quella sera "era con un uomo", aggiunge. "Sembrava un primo incontro come se fossero lì a conoscersi".
La sera della scomparsa
Le ultime notizie della 53enne risalgono alla sera di sabato 5 luglio trascorsa al bar-karaoke di Segrate, a pochi chilometri da Milano. Le telecamere si video sorveglianza della zona mostrano Erika Ferini Strambi che saluta gli amici, i quali si offrono inutilmente di accompagnarla a casa a Milano, in zona piazzale Cuoco a Calvairate. La donna esce da sola poco dopo la mezzanotte, intorno alle 00:40 e, con le stampelle che l'accompagnano da sempre, si dirige verso l'auto.
È allora che le telecamere la immortalano mentre girovaga in auto senza un indirizzo preciso, percorrendo le strade provinciali intorno alle campagne tra l’aeroporto di Linate e il parco della Muzza. Il telefonino, che dopo qualche ora cessa per sempre di dare segnali, aggancia per ore le celle tra Roverbella e Cascina Nuova, campagne di Pantigliate. Ma da quel momento, di Erika non si avrà più nessuna notizia.
Il ritrovamento del corpo
Erika Ferini Strambi è stata trovata morta in un campo a Pantigliate (Milano) dieci giorni dopo la scomparsa, lo scorso 16 luglio. A denunciarne la scomparsa ai carabinieri della compagnia Porta Monforte, era stato il padre. L'uomo aveva spiegato che la figlia, che lavorava nel reparto risorse umane di Luxottica, era andata per l'ultima volta in ufficio giovedì 3 luglio, mentre la notte di sabato 5 luglio aveva trascorso la serata con degli amici nel locale di Segrate. Poi, più nulla.
A notare per primo l'auto in un fosso, una Mini Cooper, è stato un agricoltore della zona. Sul posto sono intervenuti i soccorritori e i carabinieri che hanno rinvenuto il cadavere a circa duecento metri di distanza dalla vettura. Accanto al corpo semi svestito della donna che non presentava evidenti segni di violenza, c'erano le stampelle che utilizzava per muoversi. Nessuna traccia, invece, della borsa e del cellulare che, al momento, risultano scomparsi.
Le indagini
È a questo punto della vicenda che il pm Francesco De Tommasi ha deciso di aprire un fascicolo per omicidio per indagare sulla morte della 53enne. Nel mentre è stata anche disposta l'autopsia sul corpo della donna.
Al momento, l'ipotesi avanzata dagli inquirenti è che la donna possa aver incontrato qualcuno che potrebbe essere il possibile responsabile dell'omicidio. Per accertarlo, saranno analizzati il cellulare aziendale e il computer già rinvenuti dagli inquirenti a casa della vittima e nel corso della giornata di oggi, martedì 22 luglio, è stato organizzato un sopralluogo tecnico nell'area dove è stato rinvenuto il corpo di Erika Ferini Strambi alla ricerca della borsetta e del telefonino scomparsi che potrebbero contenere elementi utili per ricostruire la dinamica della vicenda.