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Emergenza medici di base, a Buccinasco 1600 persone senza assistenza sanitaria

Un’altra realtà del Milanese che perde un importante riferimento sul territorio: a Buccinasco da oggi sono 1600 i pazienti senza più medico di famiglia. Il dottore che è appena andato in pensione, infatti, non verrà sostituito.
A cura di Francesca Del Boca
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Una vicenda che ormai si ripete in tanti, troppi paesi lombardi. Il medico di base va in pensione e non c'è nessuno a prendere il suo posto: risultato, migliaia di assistiti restano senza assistenza sanitaria sul territorio.

Sono 1600 i pazienti senza medico

Succede stavolta a Buccinasco, alle porte di Milano. "Da oggi il dottore Gionny Spazzapan termina la propria attività di medico di medicina generale. Molti cittadini si rivolgono al comune per ricevere informazioni: li invitiamo a contattare Asst e Ats per la ricerca di un nuovo medico di famiglia", si legge in una nota dell'amministrazione comunale. "Con il termine del suo incarico, già noto da mesi alle autorità regionali, circa 1600 pazienti residenti a Buccinasco restano privi del medico di famiglia e dovranno provvedere a scegliere un altro professionista. Tra di loro anche numerosi fragili e anziani".

Impossibile l'assistenza sul territorio comunale

Solo che "non sembra possibile, se non per poche centinaia di persone, trovare risposta sul territorio di Buccinasco e gli utenti vengono indirizzati nel vicino comune di Assago o altrove. Questo perché il dottore neopensionato "non sarà sostituito da un altro medico sul territorio comunale". 

Tre chilometri di distanza tra i due centri del Milanese. Una distanza che per anziani, disabili e fragili in generale può diventare insormontabile.

"Un medico di serie B"

La Lombardia è una delle zone dove il carico di pazienti è più elevato, e dove la crisi dunque si fa sentire ancora di più. E tutti i professionisti che andranno in pensione da qui al 2028 eccedono quelli in entrata, 3mila solo in questa regione.

"È un mestiere faticoso", aveva dichiarato Francesco Avarello, assegnato a Pioltello (Milano) e tra i pochi giovani medici di base in zona. "Il carico di pazienti è gravoso, gli orari dello studio sempre diversi da quelli riportati fuori dalla porta. Il problema poi è più che altro culturale: siamo considerati medici di serie B, burocrati che si limitano a mandare dagli specialisti e a fare le ricette ordinate dagli altri".

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