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Alberto Genovese arrestato per stupro

Caso Genovese, la diciottenne che lo accusa di stupro querela due volte Daniele Leali

Dopo l’accusa di spaccio, per l’imprenditore Daniele Leali, braccio destro di Alberto Genovese, arrivano anche due querele presentate dalla ragazza che accusa di stupro Alberto Genovese. All’attenzione ora dei magistrati ci sono i contenuti social pubblicati dallo stesso Leali e le sue dichiarazioni rilasciate durante la trasmissione tv “Non è l’arena”. In entrambe le situazioni Leali ha messo in dubbio quanto successo alla “Terrazza Sentimento”, parlando di una presunta tossicodipendenza della 18enne.
A cura di Giorgia Venturini
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Alberto Genovese e l'amico Leali
Alberto Genovese e l'amico Leali
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Dopo l'accusa di spaccio ora arrivano anche due querele. Giusto il tempo di tornare in Italia che Daniele Leali, il braccio destro dell'imprenditore Alberto Genovese, accusato di aver stuprato una 18enne durante una festa lo scorso 10 ottobre, dovrà rispondere di diffamazione per alcune frasi pronunciate al programma tv "Non è l'arena" domenica 20 dicembre e per altre storie di Instagram. Tutti contenuti ora all'attenzione della Procura dopo che la stessa vittima del sequestro e delle violenza sessuali che Genovese le avrebbe inferto alla "Terrazza sentimento" ha presentato due querele. Ma andiamo per ordine: nei contenuti social si vedrebbe – stando a quanto riferito dal quotidiano "La Repubblica" – Leali, già sotto indagine per spaccio, mettere in dubbio la denuncia per stupro piuttosto che condannare la violenza dell'amico Genovese. Queste dichiarazioni hanno fatto scattare la prima denuncia da parte della 18enne e una serie di commenti offensivi su Instagram.

Leali: La vittima è una tossicodipendente

Poche ore dopo Leali, in Italia da soli quattro giorni dopo alcune settimane trascorse a Bali, ritorna a mettere in dubbio la versione dei fatti della giovane, ma questa volta lo fa ospite della trasmissione Rai "Non è l'arena". Qui Leali ha condannato lo stupro ma ha anche messo in discussione quanto accaduto alla "Terrazza sentimento". Per poi lasciarsi andare a un commento, riportato anche su La Repubblica: "Dopo questo evento ha avuto venticinque giorni di prognosi, ma dieci giorni dopo era di nuovo in giro per locali a far festa, è un dato di fatto". In studio cala il gelo: psicologici e commentatori hanno replicato spiegando che le vittime provano a reagire nonostante il trauma subito. Poi però Leali rincara la dose definendo la 18enne una "tossicodipente" lasciando intendere che non si può parlare di stupro ma di un rapporto sessuale consenziente perché "dalle telecamere si vede la giovane che dopo il rapporto va a farsi una doccia e torna nel letto", ha concluso poi Leali. Ecco quindi che dopo la trasmissione è scattata la seconda denuncia

Gip: La vittima è una bambola di pezza nelle mani del suo violentatore

Tutt'altre parole invece hanno utilizzato i magistrati di Milano, il procuratore aggiunto Letizia Mannella e il pubblico ministero Rosaria Stagnaro, nelle loro indagini. Tanto che il giudice per le indagini preliminari nel convalidare il fermo dell'imprenditore ha definito la ragazza una "bambola di pezza nelle mani del suo violentatore". Davanti ai giudici Leali dovrà difendersi delle denuncia di offese e dall'accusa di spaccio per cui è indagato: per il pubblico ministero avrebbe fornito droga alle ragazze durante le feste. Accuse che l'imprenditore ha sempre respinto.

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