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È di Alberto Fedele il cadavere congelato trovato sulle Ande: il 30enne era scomparso due mesi fa

È di Alberto Fedele il cadavere ritrovato ieri sulle Ande. A confermarlo, il presidente della onlus per cui il 30enne era in Perù.
A cura di Filippo M. Capra
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Il cadavere congelato trovato ieri da una squadra di soccorritori sulle Ande è quello di Alberto Fedele, il 30enne scomparso ormai due mesi fa mentre faceva trekking in zona. Alberto si trovava in Perù per un'opera di volontariato assieme alla WeWorld Onlus ed era scomparso dal 4 luglio, quando non rientrò da un'escursione.

È di Alberto Fedele il cadavere trovato sulle Ande

A confermare che la salma rinvenuta è quella del 30enne, è stato il presidente dell'associazione Marco Chiesara che in una breve dichiarazione rilasciata all'Ansa ha detto: "È confermato che il corpo ritrovato è di Alberto. È stato riconosciuto grazie allo zaino e ai vestiti. Probabilmente è scivolato durante l'escursione".  Il cadavere di Alberto è stato trovato dalle squadre di soccorso locali.

Ad agosto un cadavere associato a lui

Anche lo scorso agosto sulle Ande era stato trovato il cadavere di un uomo nei pressi della zona dove Alberto era scomparso. A seguito di analisi e dell'autopsia, però, era stato certificato che il corpo non appartenesse all'italiano. Più verosimilmente, al contrario, apparterrebbe ad un ragazzino del posto.

Chi era Alberto Fedele, ingegnere di 30 anni

Alberto Fedele, 30enne trovato morto ieri e identificato oggi, era un ingegnere e volontario in Perù per la la WeWorld Onlus. Scomparso dallo scorso 4 luglio, era partito alle 5 del mattino per l'escursione che gli è costata la vita nella laguna di Juchuyocha. Il suo rientro era programmato per le 19 ma da allora nessuno ha più avuto sue notizie. Intense le attività di ricerca che ieri hanno portato al rinvenimento del suo cadavere ormai congelato.

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