Davide Pasqualini si getta dalla finestra dopo aver ucciso la madre, i vicini: “Mai l’avremmo immaginato”

La testimonianza dei vicini di Davide Pasqualini, bancario di 44 anni che stamattina si è lanciato dal settimo piano del condominio di Milano in cui viveva con la madre: la donna è stata trovata morta in casa, con ferite da taglio su tutto il corpo. “Una famiglia tranquilla, abitavano qui da sempre”
A cura di Francesca Del Boca
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Il condominio di via Scheiwiller a Milano; Davide Pasqualini, 44 anni
Il condominio di via Scheiwiller a Milano; Davide Pasqualini, 44 anni

"Una famiglia tranquilla, mai avremmo potuto immaginare quello che è successo oggi". È la testimonianza dei vicini di Davide Pasqualini, impiegato di banca di 44 anni che questa mattina si è gettato dal settimo piano del condominio di via Scheiwiller a Milano (Brenta) dove da sempre viveva con la madre Giovanna Brusoni, 73 anni, trovata morta con numerose ferite da taglio sul pavimento di casa.

Al momento restano ancora al vaglio degli inquirenti la dinamica esatta della tragedia, che ha tutti i contorni dell‘omicidio-suicidio, e le motivazioni che l'hanno generata. I condomini del palazzo di via Scheiwiller, però, non avevano mai notato nulla di strano, né in passato né di recente. "Abitavano qui da tantissimi anni", ha raccontato una di loro a Fanpage.it. "Erano persone tranquille. Solo un mese fa avevano perso papà e marito, era malato da tempo".

Forse la molla che ha fatto esplodere Pasqualini, sul cui passato si concentrano ora le ricerche dei poliziotti per definire se l'uomo soffrisse di disturbi psichiatrici, o se risultassero in passato interventi delle forze dell'ordine per violenze contro la madre. Presunte aggressioni di cui, però, nessuno si sarebbe accorto. "Abito al piano di sopra, non ho mai sentito rumori", spiega un'altra vicina. "Io vivo proprio a fianco, non ho sentito nulla. Bravissime persone, abitavano da qua da sempre. Non li conoscevo tanto, ma per quello che ho visto io era una famiglia tranquilla", un'altra ancora. "Quando abbiamo visto il corpo nel cortile, transennato e coperto dal lenzuolo, non abbiamo neanche lontanamente immaginato. Lei non era una donna che sorrideva facilmente, e loro non li vedevo da un po'. Però Davide l'ho visto nascere, questa era la casa dei nonni. È sempre stato uno semplice, sembrava tranquillo. Siamo sconvolti, non ci sono davvero parole".

(Con Chiara Daffini)

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