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Da lunedì 15 febbraio riaprono gli impianti da sci in Lombardia: le regole per tornare a sciare

Da lunedì 15 febbraio riaprono gli impianti sciistici in Lombardia. Regione Lombardia ha pubblicato una linea guida da seguire: ogni comprensorio sciistico dovrà rispettare la capienza massima del 30 per cento della portata oraria. Nel caso delle seggiovie, invece, la capienza massima è al 100 per cento salvo che i passeggeri indossino tutti le mascherine chirurgiche. Ecco cosa può fare e cosa no lo sciatore da lunedì.
A cura di Giorgia Venturini
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Repertorio (LaPresse)
Repertorio (LaPresse)

Ancora pochi giorni e gli appassionati di sci potranno ritornare a indossare tuta e scarponi. La data ufficiale in Lombardia è quella di lunedì 15 febbraio quando riapriranno gli impianti sciistici anche per gli sportivi amatoriali. Fino a lunedì infatti è permesso svolgere l'attività sportiva solo ai professionisti, le cui gare sono ritenute di interesse nazionale. Il via libera a seggiovie e skilift però è accompagnato da una serie di raccomandazioni e divieti contenuti in una linea guida. Ecco, dunque, quello che si potrà e non si potrà fare sulle piste da sci da lunedì.

Capienza massima del 30% sulle piste da sci

Stando quanto riportato nell'ordinanza di Regione Lombardia ogni comprensorio sciistico deve rispettare la capienza massima del 30 per cento della portata oraria. Capienza che sarà calcolata sulla somma degli skipass giornalieri, plurigiornalieri e stagionali venduti. Nel dettaglio: se la somma della portata oraria di tutti gli impianti sciistici fosse pari a 12mila, il numero delle persone ammesse giornalmente nel comprensorio sciistico o stazione sciistica non può essere superiore al 30 per cento di tale cifra, ossia 3.600 unità. Nel caso di aperture in notturna, il calcolo delle persone ammesse dovrà essere riferito alla sola portata oraria dell’impianto o degli impianti aperti durante le ore notturne.

La capienza massima sulle seggiovie

Nel caso delle seggiovie, invece, la capienza massima è al 100 per cento salvo che i passeggeri indossino tutti le mascherine chirurgiche. La portata invece si riduce al 50 per cento se le seggiovie prevedono la chiusura delle cupole paravento. Anche per le cabinovie e le funivie non potranno salire più del 50 per cento della portata massima: anche in questo caso è obbligatoria la mascherina chirurgica.

Cosa devono fare i gestori delle stazioni sciistiche

I gestori delle stazioni sciistiche dovranno fornire tutte le informazioni necessarie sia a Regione Lombardia che alle Agenzie di Tutela della Salute entro il 15 febbraio: dovranno riferire quali saranno gli impianti aperti, la loro portata oraria e le presenze giornaliere che potranno essere ammesse. E ancora: i gestori di rifugi e impianti di risalita dovranno incrementare le operazioni di sanificazione negli ambienti utilizzati come spazi comuni e quelli riservati al personale per ridurre al minimo il rischio contagio: per questo lo staff delle pulizie deve essere formato in modo da rispettare queste direttiva e le aree dovranno essere arieggiate frequentemente.

Le regole per chi torna a sciare

Tutti gli sciatori invece dovranno impegnarsi a rispettare il distanziamento sociale di almeno un metro. A ricordarlo ai clienti degli impianti da sci sarà anche una corretta segnaletica prima in biglietteria e poi anche sugli impianti di risalita, riducendo così la formazione di gruppi. Le disposizioni governative raccomandano la possibilità di effettuare l'acquisto online del biglietto per evitare la formazione di code e decongestionare i flussi. Per lo stesso motivo lo sciatore dovrà utilizzare percorsi distinti di entrata e di uscita – se non fosse possibile mantenere almeno la distanza di un metro – e dovranno indossare sempre la mascherina. A disposizione del cliente negli spazi comuni sarà presente un dispenser con gel disinfettante anche in prossimità della biglietteria. Infine, l'uso degli ascensori dovrà essere limitato alle strette necessità, come in caso di persone con disabilità.

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