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Da Ghali a Lazza, la scena rap sostiene il talento dei ragazzi delle periferie di Milano

L’associazione 232 ha dato vita al progetto “Inside The Beat, Outside The Box”: l’obiettivo è quello di creare dei laboratori rap destinati ai ragazzi della periferia di Milano così da dargli un’alternativa per il loro futuro. L’iniziativa vede la nascita di una raccolta fondi sostenuta da diversi artisti del mondo del rap.
A cura di Ilaria Quattrone
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Sarà un modo per uscire dalle proprio realtà, per risollevarsi e per trasformare quello che si prova in qualcosa di unico: è questa l'idea dell'associazione 232aps che attraverso il progetto “Inside The Beat, Outside The Box” fornirà un'alternativa ai ragazzi e alle ragazze delle periferie di Milano: "Alla base del progetto ci sarà la creazione di laboratori rap. Attraverso questi – spiega a Fanpage.it il vicepresidente dell'associazione Fabrizio Bruno – cercheremo di aiutare i ragazzi a costruirsi una propria identità che sia lontana dal mondo della delinquenza. Li aiuteremo a incanalare le loro energie su un sogno che possa dargli un futuro".

Ghali, Lazza ed Ernia: gli artisti sostengono il progetto dell'associazione 232

Il progetto sarà rivolto a tutti i ragazzi del territorio. Si farà rete con i centri di aggregazione così da coinvolgere anche i giovani più in difficoltà. Per poterlo realizzare però saranno necessari dei finanziamenti: "Abbiamo tempo fino al 28 marzo per raccogliere fondi e far sì che il progetto diventi realtà – precisa a Fanpage.it Fabrizio Bruno – Se noi raggiungeremo la quota prefissata, il 60 per cento dell'iniziativa sarà coperto poi dal Comune". La campagna vede il sostegno di diversi personaggi del mondo della musica e del rap. Ogni artista ha donato un oggetto così da spingere i propri fan a donare: "Ghali, Massimo Pericolo, Ernia, Jack The Smoker, Nerone, Lazza, Grido saranno solo alcuni dei rapper che hanno deciso di darci una mano". Alla fine del progetto – dove saranno anche organizzati spettacoli teatrali vicino ai condomini o nei parchi – ci sarà un concerto finale nel quartiere di Gratosoglio in cui si esibiranno i ragazzi.

L'esperienza nei carceri di Milano

L'associazione 232 è, fin dalla sua fondazione, sempre attenta a questi temi. "Siamo nati nel 2019 all'interno dell'istituto penale per minori Cesare Beccaria. Abbiamo diverse esperienze nella casa circondariale San Vittore e in altre comunità penali e nelle scuole. Il nome dell'associazione 232 nasce proprio da questa esperienza. È il numero di telefono presente nella sala di musica dell'istituto Beccaria. Proprio nel carcere sono nati diversi laboratori rap: "Per noi non sono solo un modo per raccontare e per raccontarsi, ma anche per spiegare cosa sia la violenza e quanto sia importante rispettare le regole. Diversi ragazzi che sono usciti dai nostri laboratori hanno iniziato la carriera rapper. È importante anche dar vita a questo progetto adesso perché con il lockdown si sono acutizzati certe dinamiche e sentimenti negativi. E in questo modo invece possiamo far sì che queste si trasformino in qualcosa di positivo". ​

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