Corteo al Corvetto per Mahmoud Mohamed, morto per evitare la polizia: “Te ne sei andato troppo giovane, come Ramy”

Una fiaccolata è stata organizzata per la serata di oggi, martedì 27 maggio, nel quartiere Corvetto di Milano in ricordo di Mahmoud Mohamed, morto lo scorso 20 maggio in via Marco d'Agrate. Il 21enne era amico d'infanzia di Ramy Elgaml e i due sono deceduti con una dinamica simile. Entrambi in sella a uno scooter si sono schiantati contro un semaforo all'altezza di una curva, ma mentre il 19enne stava scappando dai carabinieri insieme a Fares Bouzidi, Mohamed aveva accelerato per evitare una pattuglia della polizia.
Alla fiaccolata sono presenti un centinaio di persone, tra cui anche la sorella del 21enne che ha ricordato che il fratello stava studiando da perito meccanico e che sognava di trovare presto un lavoro. Il corteo è partito da piazzale Corvetto e terminerà all'incrocio in cui Mohamed ha perso la vita.

La fiaccolata per Mohamed
"Ancora una volta manca il rispetto per chi perde un figlio, un fratello e un amico. Ci dipingono come delinquenti solo perché veniamo dalle periferie e alcuni di noi hanno origini non italiane", è stato detto al megafono durante il corteo: "Il nostro pensiero oggi va alla famiglia di Moma e a Moma stesso, morto troppo giovane proprio come il suo amico Ramy".
Dopo un momento di preghiera sul punto in cui è morto Mohamed, il corteo ha proseguito il cammino fino all'angolo tra via Quaranta e via Ripamonti, dove lo scorso 23 novembre è deceduto Ramy Elgaml.

L'incidente al Corvetto
Stando a quanto ricostruito finora, la sera del 20 maggio Mohamed stava girando in sella a uno scooter Tmax per le strade del Corvetto, il quartiere dove viveva insieme alla famiglia e dove viveva anche il suo amico d'infanzia Elgaml. Arrivato in viale Orles, avrebbe visto un'auto della polizia che stava procedendo nella sua direzione. A quel punto il 21enne, di origine libica, avrebbe svoltato imboccando via Cassano d'Adda.
Arrivato all'incrocio con via Marco d'Agrate, avrebbe perso il controllo dello scooter finendo per impattare contro un semaforo. La polizia, invece, non aveva iniziato un inseguimento, ma avrebbe seguito le sue mosse da lontano insospettiti per quelle manovre improvvise.

Ha collaborato Chiara Daffini