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Commesso 23enne adesca e minaccia una 11enne su Instagram: “O mi mandi un’altra foto o pubblico tutto”

Un 23enne milanese è a processo con l’accusa di adescamento e detenzione di materiale pedopornografico. Il giovane commesso, infatti, avrebbe adescato una 11enne cremonese su Instagram chiedendole foto intime e minacciandole di pubblicare tutto online.
A cura di Enrico Spaccini
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Immagine di repertorio
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Un 23enne è finito a processo con l'accusa di aver adescato su Instagram una ragazzina di 11 anni di Cremona e di averle chiesto di inviargli foto e video intimi. Il giovane milanese, che lavora come commesso, la minacciava dicendole che se non gli avesse mandato altri scatti, avrebbe pubblicato online quelli che era già riuscito a ottenere. A denunciare il fatto, è stata la madre della ragazzina dopo che sua figlia, spaventata, le ha raccontato quello che stava subendo.

L'adescamento su Instagram

La vicenda risale a novembre del 2020, in piena pandemia. Come ricostruito dalle indagini, l'11enne aveva iniziato a messaggiare su Instagram con un certo Francesco che diceva di avere 14 anni. Poco dopo, i due si sono scambiati il numero di telefono in modo da poter continuare a parlare su WhatsApp e videochiamarsi.

Lei la lusingava con frasi del tipo: "Ciao, volevo conoscerti meglio, mi piaci moltissimo, amore, tu vuoi essere la mia ragazza? Se mantieni la promessa vengo a Cremona per te", per poi iniziare a chiedere qualcosa di più di un semplice messaggio.

Le foto intime

La prima richiesta è stata una foto di lei in mutandine e felpa, che la ragazzina gli ha inviato stando, però, attenta a non inquadrare il proprio volto. Non contento, l'allora 20enne le ha chiesto un altro scatto, questa volta di lei in mutandine e reggiseno. A questo punto, però, la ragazzina ha rifiutato, nonostante i tentativi di persuasione del suo interlocutore.

Così, capendo che non sarebbe riuscito a ottenere altro, il 20enne ha iniziato a minacciarla: "O mi mandi una foto nuda o pubblico l’altra". Ma anche quelle foto non bastavano. pretendeva i video di lei ancora in mutandine e reggiseno. La ragazzina protestava, dicendo: "Non me la sento, ti ho appena conosciuto", e lui la minacciava ancora di pubblicare tutto.

Il racconto alla madre e la denuncia

Una sera, la ragazzina ha deciso di raccontare quello che le stava accadendo a sua madre, la quale è andata subito in Questura a Cremona a denunciare. Era la mattina del 13 novembre quando, mentre la donna parlava con il sovrintendente, il telefono della figlia che si era portata dietro veniva tempestato dai messaggi di quel Francesco che minacciava la ragazzina che non gli stava più rispondendo.

Scattate le indagini, nello smartphone del 23enne sono stati trovati 15 file con immagini inequivocabili. Il ragazzo è stato, quindi, accusato di adescamento e detenzione di materiale pedopornografico. Il processo è iniziato e la madre della ragazzina si è costituita parte civile. L'avvocato ha chiesto per lei un risarcimento di 25mila euro, ma l'imputato al momento ne ha offerti 5mila, con il suo legale che ha presentato al giudice l'istanza di messa alla prova assicurando che il ragazzo "sta facendo un percorso psicologico". La prossima udienza si terrà il 14 febbraio.

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