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Clementi (San Raffaele): “Troppi letti in ospedale occupati per carenza di cure a domicilio”

C’è “un eccesso di richieste di ospedalizzazione” dovuta a carenze nella “capacità di gestire a domicilio persone che non hanno necessità di terapie importanti”. Lo ha detto Massimo Clementi, professore di Microbiologia e Virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Si tratta di ricoveri “sociali”, ha spiegato perché “non tutte le abitazioni fanno convivere una persona infettata con altri soggetti di età diverse” mentre “in altri casi ci sono persone che non hanno chi si occupa di loro”.
A cura di Simone Gorla
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Foto di repertorio
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"C'è un incremento del numero di soggetto infetti, c'è una richiesta di ospedalizzazione notevolmente incrementata tanto che tutti gli ospedali si sono riorganizzati" ma c'è anche "un eccesso di richieste di ospedalizzazione" dovuta a carenze nella "capacità di gestire a domicilio persone che non hanno necessità di terapie importanti". Lo ha detto Massimo Clementi, professore di Microbiologia e Virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, direttore del laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Ospedale San Raffaele, intervistato da Tgcom24.

"Come tutti sanno, questa infezione dà solo una piccola porzione di sintomatici che richiedono una ospedalizzazione. Piccola rispetto al numero degli asintomatici e di chi ha sintomi che potrebbero essere gestiti a domicilio", ha sottolineato Clementi. "Va tenuto presente – ha aggiunto – che la nostra capacità di gestire a domicilio persone che non hanno necessità di terapie importanti, può consentire agli ospedali di avere una porzione di soggetti infettati minore e quindi dedicarsi ai pazienti più gravi.

Perché si fatica a curare a casa? Il docente di virologia spiega che "ci sono problemi logistici – non tutte le abitazioni fanno convivere una persona infettata con altri soggetti di età diverse – in altri casi ci sono persone che non hanno chi si occupa di loro, chi può accudirle. Si tratta di ricoveri "sociali" che però interferiscono con la capacità degli ospedali di curare chi ne ha bisogno".

Per il virologo quindi "una riorganizzazione delle strutture territoriali sarebbe stata importantissima". I medici di base "fanno già molto", sono pochi "e svolgono un ruolo che adesso è improbo". Per il direttore del laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Ospedale San Raffaele "va ripensato tutto il tessuto della medicina di base. Dopo averli fatti diventare sostanzialmente dei burocrati, ci accorgiamo dell'importanza dei medici di base. Torniamo a dare una dignità professionale a queste figura, in una struttura che integri la medicina ospedaliera e quella del territorio".

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