Ciclista travolto e ucciso da un camion a Monza: per la Procura l’autista non ha colpe, la famiglia si oppone

Quando Aristide Frascadore lo scorso 18 aprile veniva travolto da un camion lungo viale Cesare Battisti a Monza si trovava in un punto cieco, dove l'autista non avrebbe potuto accorgersi della sua presenza se non guardando in continuazione gli specchietti. In questo modo, però, il 48enne non avrebbe potuto tenere d'occhio il traffico davanti a sé. Per questo motivo, la Procura monzese il prossimo aprile davanti al gip chiederà l'archiviazione della posizione del camionista accusato di omicidio stradale. Richiesta alla quale si opporrà il figlio del ciclista 91enne deceduto.
Per poter accertare quanto accaduto la mattina dello scorso 18 aprile la Procura si è affidata a un consulente tecnico, il quale è stato incaricato della ricostruzione della dinamica dell'incidente nel quale perse la vita Frascadore. Dalla consulenza è emerso che il 91enne milanese, intorno alle 11:30, non pedalava sulla pista ciclabile, ma anzi era arrivato nei pressi dell'incrocio tra via Dante e viale Cesare Battisti posizionandosi sulla linea di mezzeria per superare la fila di macchine al semaforo. Sul suo lato destro aveva una colonna di veicoli fermi, al sinistro il camion condotto da un 48enne di nazionalità romena e da anni residente in Brianza.
Ad un certo punto, Frascadore ha superato per un momento il mezzo pesante che, subito dopo, lo avrebbe colpito con il paraurti anteriore. Il corpo del 91enne e la bicicletta erano rimasti incastrati sotto il mezzo ed erano stati trascinati per alcune centinaia di metri fino all'ingresso della Villa Reale. Il camionista, invece, era stato raggiunto dalla polizia locale qualche chilometro più avanti, nei pressi dell'azienda dove era diretto per una consegna.
Il 48enne aveva dichiarato di non essersi accorto di nulla ed era risultato negativo ai vari test per alcol e droga. La patente gli è stata restituita tre mesi dopo e il reato di omissione di soccorso non è mai stato ipotizzato. Assistito dall'avvocato Enrico Arena, ora è accusato di omicidio stradale. La Procura, però, è intenzionata a chiedere l'archiviazione del fascicolo a suo carico in quanto, in base alla ricostruzione del perito, a lui non sarebbe attribuibile alcuna responsabilità per quanto accaduto. All'udienza davanti al gip, fissata per il prossimo aprile, il figlio della vittima si opporrà alla richiesta del magistrato.