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“Ci hanno picchiati, non parliamo italiano”: due ragazzi accusano la polizia, ma qualcosa non torna

Nel dicembre del 2019 alcuni ragazzi peruviani hanno denunciato la presunta aggressione da parte di due agenti di polizia, a Milano, in piazza Gobetti. I giovani avevano anche raccontato la loro versione a Le Iene: da quel servizio è nata un’inchiesta della Procura della Repubblica che, ad oggi, smentisce il racconto dei giovani stessi. Ecco quanto emerso dalle carte visionate da Fanpage.it.
A cura di Filippo M. Capra
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

C'è un'indagine condotta dalla Procura di Milano nata dopo un servizio de Le Iene con cui si vuole far luce su quello che, a dicembre del 2019, era stato descritto come un abuso di potere e un'aggressione, violenta, da parte di due poliziotti ai danni di alcuni ragazzi peruviani. Secondo quanto lamentato dalle presunte vittime, che hanno dichiarato a più riprese di parlare poco o per nulla l'italiano, i poliziotti si sarebbero avvicinati a loro nel pieno della notte picchiandoli perché stavano urinando nel parco di piazza Gobetti. In un video, pubblicato da Le Iene e ricevuto anche da Fanpage.it, si vede un agente che intima ad uno dei ragazzi di indietreggiare e fermarsi. Questi, però, prosegue con le braccia aperte in direzione dell'agente fino a toccarlo finché il collega non interviene per allontanarlo, colpendolo con il pugno a martello, ovvero con la parte morbida della mano chiusa, quella inferiore. Dopo il caos, i ragazzi sono stati portati in Questura dove, come lamentato nei giorni successivi, avrebbero dichiarato di non parlare italiano e di avere un proprio legale di fiducia a cui rivolgersi.

I presunti orari diversi tra redazione del verbale e ricovero in ospedale

Entrambe le cose, però, non trovano riscontro negli atti giudiziari che Fanpage.it ha potuto visionare. Le presunte vittime non hanno mai cambiato versione: non parliamo italiano, dicono, e non eravamo ubriachi. Eppure, come si evince dalle carte, una terza parte intervenuta quella notte, l'equipaggio del 118 arrivato in Questura per soccorrere i due peruviani arrestati e uno degli agenti rimasto contuso negli scontri, spiega al pubblico ministero che uno dei due ragazzi parla perfettamente l'italiano, mentre l'altro si fa capire. E ancora: entrambi, si legge, erano visibilmente alterati e con ogni probabilità erano ubriachi. Una testimonianza che dunque smentisce quanto dichiarato dagli stessi. Dopo essere stati medicati dal 118, sono stati accompagnati al Fatebenefratelli in piena notte insieme al poliziotto. L'altro collega li ha seguiti perché i due erano in stato di fermo e dovevano essere piantonati. Qui, i ragazzi nell'intervista a Le Iene hanno fatto emergere una nuova criticità: hanno raccontato che i poliziotti avrebbero redatto il verbale in loro assenza.

Quello di cui non si sono accorti, è che l'orario di redazione è effettivamente in contrasto con quello del loro ricovero, ma gli orari e le date si rifanno ai momenti in cui tutti si trovavano in piazza Gobetti, tanto che il collega del poliziotto ferito che l'ha redatto ha dovuto portare i documenti in ospedale per farlo firmare a tutti. I giovani, però, si sarebbero rifiutati, ricevendone copia. I due peruviani sono stati condannati poi per direttissima a 7 mesi di reclusione con pena sospesa, mentre la Procura – a seguito della pubblicazione del servizio de Le Iene – ha avviato le indagini nei confronti dei poliziotti, difesi dall'avvocato Fulvio Pellegrino.

Il ruolo dei carabinieri intervenuti

Fino a poco tempo fa, però, secondo quanto raccolto da Fanpage.it, l'attenzione sarebbe stata posta solo sul comportamento dei poliziotti e non anche su quello dei carabinieri intervenuti. Posto che sarà il magistrato a valutare se la presunta aggressione dei poliziotti sia effettivamente andata in scena e se in maniera violenta, fino ad aprile del 2021 il pubblico ministero non aveva ancora condotto approfondimenti sul comportamento dei carabinieri intervenuti per dare manforte agli agenti di polizia. In un altro video pubblicato da Le Iene si vede infatti quello che da dietro (le uniformi sono molto simili) sembra essere un carabiniere prendere a calci nella schiena uno dei due ragazzi già ammanettato e innocuo. Nei giorni scorsi, secondo quanto riferito a Fanpage.it, i carabinieri intervenuti sono stati ascoltati dal pm.

Le ulteriori verifiche della polizia

Nella vicenda ci sono infine altri due elementi al momento controversi. Il primo: una ragazza presente in piazza Gobetti al momento dei fatti e amica dei due ragazzi peruviani, ha lamentato di aver ricevuto una violenta quanto volontaria manganellata in faccia da parte di uno dei due poliziotti. Ma una collega degli agenti, intervenuta anch'essa quella notte, riferisce che la ragazza presentava solamente un piccolo taglio sul labbro, come dimostrato anche dalle immagini de Le Iene, girate il giorno dopo la presunta aggressione. L'ultimo tassello da chiarire, in questo quadro giudiziario in cui non sono ancora state chiuse le indagini preliminari, riguarda un controllo operato nei giorni scorsi da un poliziotto in borghese che, recandosi da uno dei due peruviani coinvolti nella vicenda, ha riferito di averci parlato in italiano corretto senza alcun tipo di problema. Al momento, quindi, stando alle carte e alle informazioni raccolte da Fanpage.it, la denuncia dei ragazzi peruviani assume contorni molto diversi da quanto invece raccontato da loro in televisione.

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