Chiesta l’archiviazione sul caso di villa Alberoni, comprata e rivenduta dai familiari di La Russa e Santanchè

La procura di Milano ha chiesto l’archiviazione dell’indagine per riciclaggio sulla compravendita della villa in Versilia di Francesco Alberoni, un’operazione che aveva suscitato attenzione non soltanto per gli importi coinvolti, ma anche per la rapidità con cui la villa era stata rivenduta.
Dopo essere stata acquistata per 2,45 milioni di euro da Dimitri Kunz D’Asburgo, compagno della politica Daniela Santanchè, e da Laura De Cicco, moglie del Presidente del Senato Ignazio La Russa, la villa era stata rivenduta il 12 gennaio 2023, meno di un’ora dopo il rogito, all’imprenditore Antonio Rapisarda per 3,45 milioni, generando un guadagno di circa un milione di euro.
Le indagini per riciclaggio
L’inchiesta, coordinata dai pubblici ministeri Maria Gravina e Luigi Luzi, sotto la supervisione dell’aggiunto Roberto Pellicano, era nata a seguito di una segnalazione di operazione sospetta (Sos) trasmessa dall’Unità Antiriciclaggio di Bankitalia, proprio per l’elevato margine realizzato in tempi così brevi. Le verifiche del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza avevano poi incluso le ipotesi di riciclaggio di denaro e di finanziamento illecito ai partiti senza, però, trovare riscontri concreti a sostegno di tali sospetti. Stando alle indagini, infatti, la plusvalenza di un milione di euro sarebbe stata usata dai venditori per scopi personali.
Al momento, risulta indagato solo l’imprenditore Rapisarda, mentre Kunz D’Asburgo e De Cicco non sono coinvolti formalmente nel procedimento. L’archiviazione chiesta oggi, martedì 2 dicembre, dalla procura non segna automaticamente la fine della vicenda: la decisione finale spetta ora al gip che dovrà valutare se accogliere la richiesta o aprire ulteriori approfondimenti.