Chiara Tramontano: “Impagnatiello mangiava con la nostra famiglia mentre cercava di uccidere Giulia”

"Giulia era pronta a crescere Thiago da sola. Diceva che oggi i bambini si crescono anche senza la coppia". A parlare, intervistata dal Corriere della Sera, è Chiara Tramontano, sorella della 29enne che nel maggio del 2023 è stata uccisa a coltellate dal compagno Alessandro Impagnatiello nella casa che condividevano a Senago (nella Città Metropolitana di Milano). Lo scorso 25 novembre il barman è stato condannato all'ergastolo per omicidio, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale, dato che Giulia Tramontano era incinta al settimo mese del loro figlio. "C’è stato un momento in cui ci siamo sfiorati entrando in aula", ha ricordato la sorella Chiara: "Gli ho rivolto uno sguardo di sfida e volevo che lui mi guardasse, ma ha tenuto gli occhi a terra. Ha mangiato accanto a mio padre mentre stava cercando di uccidere Giulia".
"Impagnatiello ha mangiato accanto a mio padre mentre cercava di uccidergli la figlia e il bambino"
Chiara era la sorella minore di Giulia. Oggi ha 28 anni, vive in Olanda e all'università di Eindhoven si occupa di sviluppo di tecnologie per la diagnostica di tumori e malattie neurodegenerative. Nonostante questo, "non c’è niente della mia vita che non mi riporti continuamente lì, a mia sorella uccisa", ha raccontato durante l'intervista: "Se mi fermo, penso e pensare è un tormento". La 28enne ha ricordato di quando sua sorella Giulia si era confidata con lei: "Sapeva che in quella relazione non c'era nulla da salvare", ha detto, "ma ha accettato quel viaggio a Ibiza con Alessandro per ‘ricucire', senza confrontarsi con me".
Per quanto riguarda Impagnatiello, secondo Chiara Tramontano "non sembrava uno che voleva costruire una famiglia, come sosteneva a parole". Secondo lei, il barman "era un mediocre, un superficiale, ma non un violento. Io non ho conosciuto un assassino, le persone malvagie si presentano come innocue".
L'ultima volta che Chiara ha incontrato Impagnatiello era marzo 2023, un paio di mesi prima che accoltellasse a morte Giulia e tentasse di disfarsi del corpo. Stando a quanto ricostruito dalle indagini, il barman già da dicembre stava facendo ingerire con vari stratagemmi veleno per topi alla compagna. "Ha mangiato accanto a mio padre mentre stava cercando di uccidergli la figlia e il bambino che aspettava", ha dichiarato Chiara.
Il processo a Impagnatiello e il ricorso in Appello
Il processo di primo grado si è concluso lo scorso novembre con la condanna all'ergastolo per Impagnatiello. La Corte d'Assise di Milano lo ha ritenuto responsabile di omicidio, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale, riconoscendo le aggravanti della premeditazione, della crudeltà e del rapporto di convivenza. "Lo scopo era ottenere una giusta pena, ma quando l’ho ottenuta, ho realizzato che comunque la mia famiglia non sarà più la stessa", ha commentato Chiara Tramontano.
La difesa di Impagnatiello ha presentato ricorso in appello, con udienza fissata per il prossimo 25 giugno. L'obiettivo dei legali è rimuovere le aggravanti, chiedere il riconoscimento delle attenuanti generiche e far accedere il proprio assistito alla giustizia riparativa. "Qualsiasi tentativo sarà da noi contestato per evitare che scampi anche a un solo giorno di carcere", ha assicurato la sorella di Giulia.