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Chi era Laura Amato, morta in un incidente con un’amica dopo la sua festa di compleanno

Era ferma al casello autostradale quando un’auto le è piombata addosso. Laura Amato, 54enne operatrice socio-sanitaria, è deceduta sul colpo insieme all’amica che viaggiava con lei.
A cura di Enrico Spaccini
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Aveva compiuto 54 anni lo scorso 25 gennaio, ma era riuscita a organizzare una festa per il suo compleanno solo lo scorso 17 febbraio. Laura Amato, operatrice socio-sanitaria originaria di Catania, aveva invitato amici e colleghi della Macedonio Melloni, la clinica parte dell'Asst Fatebenefratelli-Sacco dove lavorava da cinque anni. Sulla strada del rientro verso casa, però, quando era arrivata ormai al casello autostradale di Ghisolfa, è stata tamponata a tutta velocità: uno schianto che ha fatto sbalzare l'auto in cui viaggiava per decine di metri senza lasciare scampo né ad Amato né alla sua amica di 59 anni che si trovava con lei.

"Ineccepibile professionista"

Ormai da anni Amato viveva nell'hinterland milanese. Fino a qualche mese fa lavorava in sala parto, poi era stata spostata in sala operatoria. "Ineccepibile professionista", l'ha descritta Michele Antonio Vignali, che al Macedonio Melloni guida l'Ostetricia e la Ginecologia, oltre a essere responsabile della Chirurgia endoscopica ginecologica: "Una di quelle persone che tutti vorremmo avere al nostro fianco".

Come ha raccontato al Corriere della Sera, anche lui era stato invitato a partecipare alla festa del 17 febbraio, ma alla fine non è potuto andare: "L'unica consolazione in questa tragedia è che i suoi cari hanno potuto salutarla un'ultima volta alla festa di compleanno".

L'incidente al casello Ghisolfa

L'incidente è avvenuto intorno alle 2:30 di notte. Amato era ferma al casello a bordo di una Lancia Ypsilon con una sua amica. All'improvviso, una Lancia Musa arriva a tutta velocità e le colpisce in pieno. Stando a quanto ricostruito dalla polizia stradale della sottosezione di Novara, che a quell'ora aveva competenza del tratto autostradale cittadino dell'A4, la Musa viaggiava a più di 150 chilometri orari.

Alla guida c'era un 39enne italo-marocchino, accanto al quale è stato trovato un braccialetto ospedaliero sembra di una struttura psichiatrica. Lui è sopravvissuto all'impatto. Per estrarlo dall'abitacolo è stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco, poi il 39enne è stato portato in codice giallo, e in stato confusionale, all'ospedale San Carlo. Esaminando i filmati delle telecamere, si è visto come per almeno due chilometri avesse guidato a tutta velocità zigzagando tra le auto, alcune delle quali si erano fermate al suo passaggio per il timore di venire travolte.

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