Chi è Michael Pereira, fermato per l’omicidio della 48enne morta dopo l’incendio nell’appartamento a Milano

Si chiama Michael Sinval Pereira, il 45enne sottoposto a fermo dalla serata di ieri, giovedì 5 giugno, con l'accusa dell'omicidio aggravato della compagna Sueli Leal Barbosa e incendio doloso. Secondo gli investigatori della Squadra Mobile di Milano, sarebbe stato lui la notte precedente a innescare il rogo che ha distrutto l'appartamento al quarto piano di un condominio in viale Abruzzi della 48enne, costringendola a lanciarsi dalla finestra nel tentativo di salvarsi dalle fiamme. Interrogato dalla pm Maura Ripamonti, Pereira avrebbe negato ogni suo coinvolgimento.

Il rapporto tra Pereira e Barbosa
Pereira lavora come imbianchino e aveva iniziato una relazione con Barbosa da circa tre anni. Tra i due, entrambi brasiliani, ci sarebbero stati in passato diversi litigi anche violenti, al punto che la stessa 48enne, operatrice socio sanitaria all'Istituto dei Tumori, a marzo dell'anno scorso aveva chiesto l'intervento della polizia. Stando a quanto emerso nel corso delle indagini, pare che i due avessero intenzione di vendere l'appartamento di viale Abruzzi, che era di proprietà di Barbosa, per poi trasferirsi in una casa più grande. Pereira avrebbe raccontato agli investigatori che avevano intenzione di sposarsi, anche se alcune amiche della vittima avrebbero riferito di certi suoi comportamenti possessivi e violenti.
L'incendio è divampato nell'appartamento intorno a mezzanotte e mezza nella notte tra mercoledì 4 e giovedì 5 giugno. I vigili del fuoco lo hanno descritto come un "flashover", ovvero un rogo generalizzato che si propaga con rapidità e distrugge tutto ciò che incontra. In quel momento in casa c'era solo Barbosa che, per sfuggire alle fiamme, si è lanciata dalla finestra. Le ferite riportate, però, si sono rivelate presto fatali e i sanitari hanno dovuto constatare il suo decesso poco dopo l'arrivo in ospedale.
Il fermo di Pereira e gli indizi a suo carico
Pereira, invece, è stato rintracciato poco dopo in un bar della zona ed è stato condotto in Questura dove è rimasto per tutta la giornata del 5 giugno, fino al fermo. Interrogato dalla pm Maura Ripamonti e dagli investigatori della Squadra Mobile, il 45enne avrebbe sostenuto che potrebbe aver provocato involontariamente l'incendio, ma da parte sua non è arrivata alcuna confessione. La procuratrice ha deciso, comunque, di emettere nei suoi confronti il provvedimento di fermo per omicidio aggravato e incendio doloso.
A carico di Pereira ci sarebbero alcuni elementi che hanno convinto gli inquirenti del fatto che potrebbe essere stato lui a causare la morte della compagna. Innanzitutto, la porta dell'appartamento di Barbosa è risultata chiusa dall'esterno a chiave, l'unica che la coppia aveva a disposizione. Le telecamere di sorveglianza della zona avrebbero visto il 45enne uscire dal condominio appena prima che scoppiasse l'incendio e alcuni condomini avrebbero raccontato di aver sentito provenire dall'abitazione dei due grida probabilmente per una lite.