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Chi è Luca Guerrini, l’ultrà del Milan “bersaglio” dell’agguato in via degli Imbriani e fedelissimo di Luca Lucci

Era Luca Guerrini il “bersaglio” dell’agguato dell’8 maggio in via degli Imbriani a Milano. Due soggetti hanno affiancato il suo Suv in sella a uno scooter e hanno esploso tre colpi, senza prenderlo. Il 27enne, considerato tra gli uomini dell’ex capo della Curva Sud del Milan Luca Lucci, da qualche mese ricopre un ruolo nel direttivo del tifo organizzato rossonero.
A cura di Enrico Spaccini
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Luca Lucci (a sinistra) e Luca Guerrini (a destra) - foto da Instagram
Luca Lucci (a sinistra) e Luca Guerrini (a destra) – foto da Instagram
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Membro del gruppo ‘Ultras Giambellino', tra i fedelissimi di Luca Lucci e in scalata delle gerarchie della Curva Sud del Milan: è Luca Guerrini, il "bersaglio" dell'agguato che si è consumato ieri, giovedì 8 maggio, in via degli Imbriani a Milano. Due soggetti si sono avvicinati in sella a uno scooter al Suv del 27enne imbottigliato nel traffico: uno è sceso e ha esploso tre colpi con una scacciacani modificata, prima di ripartire a tutta velocità. Guerrini, però, ne è uscito illeso, scappando dal lato del passeggero. Ascoltato dagli investigatori della Squadra Mobile, il 27enne si sarebbe dimostrato poco collaborativo. Le indagini sulla sparatoria sono state affidate ai pm della Dda Paolo Storari e Sara Ombra (le ipotesi di reato sono di tentato omicidio e detenzione illegale di armi) e potrebbe essere collegata proprio al vuoto di potere nel tifo organizzato milanista lasciato da Lucci lo scorso 30 settembre, quando l'ormai ex capo della Curva Sud rossonera è finito in carcere nella retata della maxi inchiesta ‘Doppia Curva.

Il legame con Luca Lucci e la scalata della Curva Sud

Guerrini è sempre stato molto vicino a Lucci, al punto da diventare proprietario insieme a un socio di uno dei Barber Italian Ink, ovvero il franchising di negozi di tattoo e barberia che secondo gli investigatori l'ex capo della Sud avrebbe usato come "cassaforte" personale. Per quanto riguarda la carriera da ultras, il 27enne è stato identificato insieme ad altri 26 ultras per l'assalto del 14 settembre 2022 ai danni dei tifosi della Dinamo Zagabria, poi ancora per lo striscione intimidatorio esposto sotto casa del terzino dell'Inter Federico Dimarco dopo il derby di Champions League del 19 maggio 2023.

Quest'ultimo episodio gli è costato un anno di Daspo, che ha terminato di scontare lo scorso gennaio. Non appena è tornato tra gli spalti del ‘Meazza' di San Siro', Guerrini avrebbe iniziato a scalare le gerarchie del tifo organizzato milanista arrivando a ricoprire un ruolo nel nuovo direttivo post Lucci.

L'agguato in via degli Imbriani

Guerrini si trovava al volante del suo Audi Q3 nero, imbottigliato nel traffico delle 13 in via degli Imbriani, quando è stato affiancato da uno scooter Honda. Uno dei due soggetti che si trovavano in sella al motorino, e che indossavano caschi integrali, è sceso e con una pistola scacciacani modificata calibro 9 ha esploso tre colpi: uno ha centrato il parabrezza del Suv, un altro la portiera del guidatore e l'ultimo è stato espulso intatto perché l'arma si è inceppata.

La scena è stata ripresa da una dashcam installata da un Ncc, urtato in coda dal Suv di Guerrini dopo gli spari. Il 27enne ne è uscito illeso, scappando dal lato passeggero. Nel bagagliaio gli agenti della Squadra Mobile hanno trovato uno zaino con dentro un bandierone e uno striscione del Milan. Gli investigatori ora indagano sugli affari del barber shop di cui è proprietario e sulle lotte di potere all'interno della Curva Sud per rintracciare i responsabili dell'agguato.

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