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Chi è Filippo Ferri, il nuovo Questore di Monza condannato per il G8 di Genova: “Una scelta grave”

Dal 1° giugno prenderà servizio il nuovo questore di Monza Filippo Ferri, poliziotto condannato a tre anni e otto mesi di reclusione per le violenze contro i manifestanti che avvennero nella scuola Diaz durante il G8 di Genova nel 2001. La nomina ha suscitato lo sdegno di partiti e rappresentanti politici, che hanno chiesto al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di rivedere la scelta.
A cura di Alice De Luca
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Questura di Monza
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Dal primo giugno entrerà in servizio come nuovo questore di Monza Filippo Ferri, attualmente a capo della polizia ferroviaria della Lombardia. La nomina ha suscitato molte polemiche a causa del passato del poliziotto, che nel 2012 fu condannato in via definitiva a tre anni e otto mesi e a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici per le violenze avvenute nel 2001 alla scuola Diaz, durante un massacro contro i manifestanti del G8 di Genova, il summit degli otto paesi con le più grandi industrie del mondo che si svolse nel capoluogo ligure dal 20 al 22 luglio 2001.

I fatti della scuola Diaz al G8 di Genova

Il G8 suscitò una grande contestazione dei movimenti no global e delle associazioni pacifiste che nel corso delle manifestazioni di piazza arrivarono a violenti scontri con le forze dell'ordine. I fatti della Scuola Diaz risalgono alla notte del 21 luglio, quando diverse squadre delle forze dell'ordine, tra cui i reparti mobili della Polizia di La Spezia, all'epoca comandati proprio da Ferri, fecero irruzione nel liceo Pertini (ex scuola Diaz) di Genova, occupato e adibito a quartier generale della rete di collettivi Genoa Social Forum. Quella sera i poliziotti picchiarono e pestarono decine di studenti, giornalisti, attivisti e manifestanti disarmati, che finirono in ospedale: tre in prognosi riservata e uno in coma. Gli abusi e le violenze continuarono anche dentro alla caserma di Bolzaneto dove furono portati gli arrestati.

Le false accuse e la condanna

Per giustificare gli abusi commessi, la Polizia accusò i manifestanti di essere stati armati e fornì a sostegno della propria tesi alcune prove false. Tra queste, due molotov introdotte nella scuola dagli stessi agenti. Ferri venne condannato proprio per falso aggravato e calunnia nella formulazione delle finte accuse: "É al dottor Ferri – scrivono i giudici – che vanno sostanzialmente riferiti il momento decisionale e l’elaborazione tecnico-giuridica relativi alla scelta di contestare agli occupanti il reato di associazione a delinquere finalizzata alla devastazione e al saccheggio". Nella loro sentenza, i giudici valutarono "l’odiosità del comportamento di chi, in posizione di comando a diversi livelli come i funzionari, una volta preso atto che l’esito della perquisizione si era risolto nell’ingiustificabile massacro dei residenti nella scuola, invece di isolare e emarginare i violenti denunciandoli avevano scelto di persistere negli arresti creando una serie di false circostanze".

Nonostante la condanna, diventata definitiva nel 2012, la pena di Ferri venne coperta in parte da un indulto di tre anni. Ferri scontò i restanti 8 mesi agli arresti domiciliari e nei 5 anni di interdizione dai pubblici uffici ricoprì il ruolo di responsabile della sicurezza per il Milan, prima di essere reintegrato nella Polizia e ora promosso a questore di Monza.

Le reazioni politiche

La nomina di Ferri ha suscitato lo sdegno di molti ex sindaci, consiglieri e delegazioni territoriali di diversi partiti, tra cui Pd, Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana e +Europa, che si sono unite in una richiesta di spiegazioni al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. "Sinistra Italiana Monza e Brianza esprime ferma contrarietà alla nomina di Filippo Ferri come nuovo Questore della nostra provincia. Una scelta profondamente sbagliata e lesiva della memoria democratica del nostro Paese, che chiediamo al Ministro di rivedere".

La lettera aperta dei cittadini

All'appello dei partiti politici si è aggiunto anche un gruppo di cittadini, che ha indirizzato al ministro Piantedosi una lettera aperta per chiedere chiarimenti e un passo indietro rispetto a quella che definiscono una nomina "inopportuna e ingiustificata".

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