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Inchiesta sull’urbanistica a Milano

Chi è Federico D’Andrea, il consulente di Mani Pulite per fronteggiare il terremoto urbanistica a Milano

Federico Maurizio D’Andrea sarebbe il nuovo consulente del prossimo assessore all’Urbanistica a Milano dopo le dimissioni di Giancarlo Tancredi: dal 1997 al 2007, ha fatto parte del pool d’inchiesta di Mani Pulite.
A cura di Francesca Del Boca
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Sarebbe quello di Federico Maurizio D'Andrea il nome che, attualmente, ha conquistato la vetta delle preferenze del sindaco Beppe Sala per colmare il vuoto che si è formato a Palazzo Marino dopo le dimissioni di Giancarlo Tancredi, ex assessore alla Rigenerazione Urbana travolto dall'inchiesta sull'urbanistica della Procura di Milano.

Una figura di "super consulente" che possa anche solo affiancare il prossimo assessore all'Urbanistica, senza necessariamente sostituirlo, come è stato per il delegato straordinario alla Sicurezza Franco Gabrielli. Classe 1959, laureato in Giurisprudenza e Economia, entra nella Guardia di Finanza nel 1977 e vi rimane fino al 2007. Anni in cui, dal 1995 al 1999, partecipa al pool investigativo legato all’inchiesta Mani Pulite della Procura di Milano.

Dal 2007 D'Andrea ha lavorato poi come revisore, commercialista, consulente legale e ricoperto numerosi incarichi apicali in aziende pubbliche e private, con un focus su audit e trasparenza TPI, diventando presidente di Amsa (l'azienda che si occupa dei rifiuti a Milano) e membro o presidente degli organi di vigilanza di aziende come Telecom Italia, MilanoSport, MM Metropolitane Milanesi, A2A, Sogei, Banco BPM e Fondazione Fiera Milano.

Dal primo luglio 2025 è inoltre presidente di Principia, la società di rigenerazione urbana ancorata all’area dell’ex Expo Milano 2015, con la missione di guidarne ambiziosi progetti nazionali come il Milano Innovation District (MIND) e il Parco Cardano a Pavia.

Una figura, insomma, che piace alla maggioranza unita, sindaco Sala in testa. E un esperto in grado di supportare il futuro assessore all'Urbanistica (sostituito solo a tempo dalla vicesindaca Anna Scavuzzo) che, però, non dovrebbe arrivare prima di settembre. Al momento, secondo quanto trapela, in tanti tra volti noti della società civile e tecnici si sarebbero tirati indietro. L'eredità lasciata da Tancredi a Milano, del resto, non è facile da affrontare tra il nuovo Piano di governo del territorio, il dossier San Siro ancora spinoso, i 150 (per ora) cantieri bloccati dalle inchieste della Procura, le sfide delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 e molto altro ancora. Ci vorrà bravura, sì, ma anche coraggio.

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