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Omicidio Rozzano

Chi è Daniele Rezza, il ragazzo condannato per aver ucciso Manuel Mastrapasqua a Rozzano

Daniele Rezza è stato condannato in primo grado a 27 anni di reclusione per l’omicidio di Manuel Mastrapasqua. Il 19enne aveva confessato di aver accoltellato il 31enne nella notte tra giovedì 10 e venerdì 11 ottobre a Rozzano (Milano) per rubargli un paio di cuffie da pochi euro.
A cura di Enrico Spaccini
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Daniele Rezza
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Daniele Rezza ha confessato davanti ai carabinieri e alla pm Letizia Mocciaro di essere stato lui ad accoltellare a morte Manuel Mastrapasqua. Il 19enne di Rozzano (nella Città Metropolitana di Milano) ha ucciso con un fendente al torace il 31enne che viveva meno di un chilometro di distanza da lui, nella notte tra giovedì 10 e venerdì 11 ottobre. "Non pensavo di averlo ucciso", ha provato a spiegare agli inquirenti, dicendo di averlo aggredito per rubargli un paio di cuffie da pochi euro. Il 2 luglio, Rezza è stato condannato in primo grado a 27 anni di reclusione per omicidio. La Procura aveva chiesto 20 anni.

Chi è Daniele Rezza, le denunce e i precedenti penali

Dopo aver lasciato la scuola a 15 anni, il padre di Rezza lo aveva convinto a lavorare come cassiere a chiamata. Un modo per cercare di tenerlo lontano da amicizie che nel corso dell'adolescenza lo hanno portato ad accumulare diverse denunce.

A 17 anni era stato accusato del tentato furto di uno scooter. Identificato, Rezza aveva affrontato un procedimento davanti al Tribunale per i minorenni insieme ad altri coetanei. Poi, ancora, a fine 2022, divenuto ormai maggiorenne, era stato indagato per rapina impropria. Sempre insieme ad altri ragazzi, aveva aggredito alcuni giovani lungo i Navigli per rubargli il portafoglio. Rezza si diceva estraneo alla vicenda, ma una vittima lo avrebbe riconosciuto.

L'omicidio di Manuel Mastrapasqua

I genitori di Rezza hanno spiegato agli investigatori di aver provato negli anni ad aiutare il loro figlio, a provare a convincerlo a seguire un percorso di terapia psicologica, ma senza ottenere i risultati sperati. Suo padre ha detto che a volte capitava che il 19enne gli "raccontava di essere coinvolto in risse, poi si metteva a ridere e diceva che non era vero". Per questo motivo, ha dichiarato, non gli aveva creduto quando suo figlio gli aveva detto di aver accoltellato un uomo.

Al contrario, gli agenti della Polfer della stazione di Alessandria hanno dato valore alle parole di Rezza quando durante un controllo, intorno a mezzogiorno di sabato 12 ottobre, ha detto di aver fatto "una caz… a Rozzano". Ai carabinieri del nucleo investigativo dei carabinieri di Milano il 19enne ha poi ripercorso gli attimi che hanno preceduto l'omicidio di Mastrapasqua.

Rezza era uscito di casa intorno alle 2:20 di venerdì 11 ottobre. Quella che era appena terminata per lui "non era stata una bella giornata", così aveva deciso di uscire. Non prima, però, di essersi messo "un coltello nei pantaloni". In viale Romagna, a Rozzano, il 19enne ha incontrato Mastrapasqua che stava tornando a casa dopo un turno di lavoro. Il 31enne avrebbe reagito a un suo primo tentativo di rapina, finendo con l'essere accoltellato a morte al torace.

Daniele Rezza è stato condannato a 27 anni per l'omicidio di Manuel Mastrapasqua

Il 2 luglio 2025 la Corte d'Assise di Milano ha condannato in primo grado Rezza a 27 anni di reclusione. I giudici, presieduti da Antonella Bertoja, hanno riconosciuto le aggravanti della minorata difesa e dei futili motivi, mentre hanno fatto decadere quella del nesso teleologico tra la rapina e l'omicidio e le ha equiparate alle attenuanti generiche. La pm Mocciaro aveva chiesto una condanna pari a 20 anni di reclusione, ritenendo che le aggravanti non dovessero essere riconosciute.

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