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Cecilia De Astis travolta a Milano, perché i 4 ragazzini non sono imputabili e cosa rischiano le loro famiglie

Hanno tutti meno di 14 anni i quattro ragazzini fermati per l’omicidio stradale di Cecilia De Astis, travolta in via Saponaro a Milano l’11 agosto. Il magistrato Valerio de Gioia ha spiegato a Fanpage.it perché non possono essere imputabili e in che modo le loro famiglie potrebbero dover rispondere delle loro azioni.
Intervista a Valerio de Gioia
Magistrato Corte d'Appello di Roma
A cura di Enrico Spaccini
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L’auto su cui viaggiavano i 4 ragazzini che ha investito Cecilia De Astis (foto da LaPresse)
L’auto su cui viaggiavano i 4 ragazzini che ha investito Cecilia De Astis (foto da LaPresse)

Ha 13 anni il ragazzino che si trovava alla guida della Citroen DS4 che intorno a mezzogiorno di lunedì 11 agosto ha travolto e ucciso Cecilia De Astis lungo via Saponaro, nel quartiere Gratosoglio di Milano. Con lui c'erano altri tre giovanissimi, tra gli 11 e i 12 anni d'età. Gli agenti del Radiomobile della polizia locale li hanno individuati in meno di 24 ore, nella mattinata di martedì 12 agosto, in un piccolo accampamento rom in via Selvanesco. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio stradale aggravato e furto (poiché l'auto sarebbe stata rubata a un turista francese). Tuttavia, il magistrato della Corte d'Appello di Roma Valerio de Gioia ha spiegato a Fanpage.it perché i quattro ragazzini non potranno essere processati e in che modo le loro famiglie potrebbero dover rispondere delle loro azioni.

Valerio de Gioia
Valerio de Gioia

Stando a quanto emerso dalle indagini, i quattro ragazzini che si trovavano a bordo dell'auto che ha investito e ucciso De Astis avrebbero tutti meno di 14 anni, anche chi si trovava al volante al momento dello schianto. Dal punto di vista legale, cosa comporta la loro giovanissima età?

Il fatto di avere meno di 14 anni comporta la loro non imputabilità. Ciò vuol dire che non rispondono penalmente e che non verranno sottoposti a processo, neppure davanti al Tribunale per i Minorenni.

⁠Il fatto che i minori di 14 anni non possono essere imputabili vale per tutti i tipi di reato? Anche, come in questo caso, per omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso?

Certo. Prima del compimento del quattordicesimo anno di età non si è imputabili per qualsiasi tipo di reato a prescindere dalla sua gravità e dalla maturità eventualmente raggiunta dal minore.

⁠Quindi quali provvedimenti potranno essere presi a carico dei ragazzini?

Il Tribunale per i Minorenni dovrà accertare se l’ambiente familiare i cui vivono questi minori sia idoneo alla loro crescita psicofisica. Quando il minore si trova in una situazione che possa compromettere la sua crescita, l’autorità giudiziaria può addirittura disporre il loro affidamento ai servizi sociali, così da metterli nelle condizioni di poter avere il supporto psicologico ed educativo che non trovano nella famiglia.

⁠In questo caso la responsabilità penale può ricadere sui genitori dei protagonisti? E nel caso, in quale misura?

La responsabilità penale è personale. I genitori, tuttavia, pur non rispondendo penalmente – salvo che non si accerti che abbiano dato un contributo, anche solo morale, nella commissione del reato anche –, sono responsabili dal punto di vista civile.

L'art. 2048 c.c. configura una forma di responsabilità diretta per non avere, con idoneo comportamento, educativo e di sorveglianza, impedito il fatto dannoso posto in essere dal minore. Nel caso specifico, però, i parenti della vittima verranno risarciti dalla compagnia di assicurazione del veicolo che, successivamente, potrà rivalersi nei confronti dei genitori dei bambini.

⁠I genitori del conducente rischiano qualcosa in più delle altre famiglie?

Difficile dirlo adesso, occorrerà accertare il ruolo concreto avuto dai singoli minori nella dinamica di questa triste vicenda.

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