Carne scaduta e rivenduta in negozio, sequestrate 180 tonnellate in Lombardia: attivata l’allerta alimentare

I carabinieri del Nas hanno scoperto oltre 180 tonnellate di carne scaduta e riconfezionata nello stabilimento Bervini Primo srl di Pietole, frazione di Borgo Virgilio (Mantova). Attivata l’allerta alimentare.
A cura di Giulia Ghirardi
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Immagine di repertorio
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È stata attivata un'allerta alimentare dopo la scoperta di oltre 180 tonnellate di carne scaduta nello stabilimento Bervini Primo srl di Pietole, frazione di Borgo Virgilio (Mantova). L’intervento dei carabinieri del Nas (Nuclei Antisofisticazioni e Sanità) è arrivato dopo l'inchiesta di Report – in onda su Rai3, a firma di Giulia Innocenzi – intitolata "Non si butta via niente" che ha portato alla luce possibili pratiche illecite nella gestione e nel riciclo di carne scaduta all'interno dello stabilimento.

Le indagini, partite all'incirca un anno fa, avrebbero, infatti, svelato un riciclo di carne scaduta all'interno della Bervini Primo srl, azienda che si occupa di lavorazione di carni internazionali, con possibili irregolarità nella manipolazione, nel confezionamento e nell'etichettatura di carni congelate. Da qui sono poi partiti ulteriori controlli, come ha confermato ieri mattina, martedì 2 dicembre, in Regione l'assessore al Welfare Guido Bertolaso.

"Il 18 ottobre il distretto veterinario ha effettuato un controllo a sorpresa", ha spiegato l'assessore durante il question time in risposta all'interrogazione del Movimento Cinque Stelle. "Successivamente i Nas hanno sequestrato 181 tonnellate di carni presenti nella cella di congelamento". Un sequestro che, fino a pochi giorni fa, l’azienda aveva negato attraverso il proprio ufficio stampa.

Subito dopo, il 25 novembre, è quindi scattata anche un’allerta alimentare riguardante lotti privi di prove di trattamento termico, con conseguente richiesta di ritiro di carne che, secondo l’inchiesta, sarebbe stata riconfezionata nonostante fosse scaduta. Nel frattempo, l'Ats ha segnalato le presunte pratiche illecite alla Procura di Mantova con l'ipotesi di reato per frode commerciale e vendita di alimenti non genuini.

Le accuse del Movimento Cinque Stelle

Fortemente critico il capogruppo M5s in Regione, Nicola Di Marco, che ha denunciato l’assenza di una reazione adeguata da parte del Pirellone: "Nessuna strategia, nessuna azione ulteriore sui controlli", ha dichiarato, sottolineando come le immagini mostrate da Report richiedessero interventi immediati e massicci. Di Marco ha aggiunto: "Come è possibile che nell’epoca della sovranità alimentare possa verificarsi uno schifo simile?".

Il M5s annuncia battaglia in vista della prossima legge di bilancio, chiedendo nuovi strumenti per la tracciabilità – come una blockchain dedicata alla filiera agroalimentare – e maggiori investimenti per potenziare le strutture di controllo.

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